martedì 22 marzo 2016

Turchia-Ue, Erdogan alza il prezzo: critica l'accordo sui migranti e ferma una donna italiana accusata di simpatizzare per il Pkk.

"Se prendessimo esempio dall'Europa, dovremmo chiudere le nostre frontiere ai rifugiati". La Turchia continua a premere l’acceleratore sulla questione dei migranti, che a questo punto, dopo l’accordo con l’Europa, assume sempre di più caratteristiche geopolitiche.
E il fatto che sia lo stesso “sultano” di Ankara ad occuparsene rinnescando una trattativa dopo la firma del suo presidente del Consiglio illustra molto bene l’assoluta inaffidabilità dell’intesa. Intesa che viene criticata, come si vedrà, da più parti. Erdogan, ha accusato direttamente gli alleati occidentali per non aver seguito la sua proposta di una safe zone nel nord della Siria, in cui accogliere i rifugiati. Il presidente turco ha poi criticato nuovamente l'Europa per il suo presunto sostegno al Pkk, dopo aver puntato il dito contro il Belgio, responsabile a suo dire di aver permesso la scorsa settimana manifestazioni a sostegno dei ribelli curdi a Bruxelles durante le trattative Ue-Turchia sui rifugiati. E per sottolineare la sua arroganza ha fermato Giovanna Lanzavecchia, milanese di 24 anni. La donna è stata portata nel centro di detenzione per stranieri e in attesa di espulsione.

"La liberta' di stampa e' fondamentale cartina di tornasole della democrazia". Questo "mette un ombra" sull'accordo tra Ue e Turchia sui migranti perche' li' ci sono state delle restrizioni e tutte le intese "non dovrebbero mai prescindere da queste liberta' fondamentali", dice la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel corso di un’intervistata a Rainews24.
Boldrini aveva già spiegato sulla sua pagina Facebook che la protezione che l’Europa delega alla Turchia non ha un quadro giuridico adeguato alla gestione dei richiedenti asilo e rifugiati. Inoltre, l'accordo in teoria tutela i diritti di chi arriva in Europa, “ma in realta' l'onere della sua realizzazione ricade principalmente sulle spalle della Grecia, che sta gia' facendo sforzi enormi e sara' costretta a subire una pressione ancora maggiore".

Di fronte alla piu' grande crisi dei rifugiati dalla Seconda Guerra mondiale, l'Europa vuole esternalizzare il diritto d'asilo. Invece di condividere l'onere tra 28 Paesi membri, come era stato previsto dalla Commissione, si e' permesso a molti Stati di lavarsene le mani, sovraccaricandone altri. “L'accordo e' il risultato di tutto cio': risolvera' – aggiunge Boldrini - solo in parte il problema ed e' una scelta al ribasso sui diritti che non sappiamo dove ci portera' e che mina la nostra credibilita'".
"Con questo accordo- conclude Boldrini- l'Europa ha rinegoziato valori che sono alla base dei suoi trattati fondativi e che fino ad ora erano stati sempre salvaguardati. L'Europa si dimostra cosi' piu' fragile e meno autorevole".

Anche Amnesty International spara a zero contro l’accordo. “La Turchia non è un paese sicuro per i migranti e i rifugiati e ogni procedura di ritorno sarà arbitraria, illegale e immorale a prescindere da qualsiasi fantomatica garanzia possa precedere questo finale già stabilito", si legge in una notaa. Secondo l’associazione per i diritti umani nel mondo, il "doppio linguaggio" collettivo dei leader europei non riesce a nascondere le enormi contraddizioni dell'accordo siglato il 18 marzo. John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International, sottolinea che "le promesse di rispettare le norme internazionali ed europee appaiono sospette, una zolletta di zucchero sulla pillola di cianuro che la protezione dei rifugiati in Europa è stata appena costretta a inghiottire".
Paolo Ferrero, in una nota, nel chiedere l'immediato rilascio di Giovanna Lanzavecchia, “ingiustamente incarcerata da parte del regime fascista di Ankara”, sottolinea che l'arroganza del regime turco “è dovuta all'ignavia dell'Italia e dell'Unione Europea che continuano a trattare la Turchia come se fosse uno stato democratico”. “L'ultimo vergognoso atto in questa direzione – aggiunge Ferrero - è la firma del trattato sui migranti che consegna alla Turchia una patente di stato "sicuro" che non ha nulla a che vedere con la realtà".

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