Palazzo Chigi garantisce agli Usa la capacità dell’Italia di entrare in azione in Libia in una settimana, affiancandosi alle forze speciali “già in teatro” per prendere la guida della Coalizione composta da diciannove Paesi uniti nella lotta contro l’Isis. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, circolano già indiscrezioni su cui potrebbe essere scelto per la guida.
Tra i nomi in pole position si fa quello del generale Paolo Serra, il consigliere militare dell’inviato dell’Onu Martin Kobler che ha grande esperienza sia per quanto riguarda la conoscenza della crisi libica, sia per i precedenti incarichi visto che è stato alla guida della missione Unifil in Libano. Potrebbe essere proprio lui l’alto ufficiale scelto per comandare gli oltre 11mila uomini da impegnare in quella che potrebbe diventare una delle operazioni più imponenti dal punto di vista militare, ma che si preannuncia anche molto delicata proprio per la vicinanza con il nostro Paese e le possibili ritorsioni che potrebbe scatenare da parte dei terroristi dell’Isis.Il generale Serra – come avevamo scritto qui – è senior adviser del capo negoziatore Onu già dal novembre scorso, e a metà gennaio è diventato l’interlocutore per la comunità internazionale del comitato di sicurezza libico. Secondo il sito specializzato “Africa intelligence”, è lui l’uomo che, da settimane, parla di sicurezza con i principali attori libici di Tripoli e Tobruk, mediando tra le diverse fazioni libiche.
Dal gennaio 2012 al luglio 2014 Serra è stato a capo della Missione Unifil in Libano, poi è diventato consigliere del Rappresentante permanente Italiano alle Nazioni Unite. Torinese, classe 1956, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e si è laureato in Scienze strategiche all’Università degli Studi di Torino. In seguito ha conseguito un master presso lo Us Army War College di Carlisle, in Pennsylvania, negli Stati Uniti. Ufficiale degli Alpini, dal 1982 al 1987 ha comandato la compagnia controcarri taurinense facente parte della Forza Mobile della Nato nelle annuali esercitazioni in Norvegia e Danimarca; nel 1987 ha partecipato alla seconda spedizione italiana in Antartide e nel 1994 ha assunto il comando del battaglione “Susa” del 3º Reggimento alpini a Pinerolo. Nel 2000, al comando del 9º Reggimento alpini, ha guidato il contingente nell’operazione Joint Guardian in Kosovo. Dal 2005 al 2007 ha ricoperto l’incarico di Addetto militare per l’Esercito presso l’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti; al rientro in Italia ha assunto il comando della Brigata alpina “Julia” e della Multinational Force (italo-slovena-ungherese) a Udine. È stato anche in Afghanistan, dove è stato della Regione occidentale sotto l’egida della missione Nato Isaf dall’ottobre 2008 all’aprile 2009.
A questo punto si attende solo il via libero del governo di unità nazionale libico. Gli Stati Uniti si aspettano che il prossimo governo libico accolga il sostegno della Coalizione internazionale nella lotta contro lo Stato Islamico. A dirlo è stato il Segretario alla Difesa Usa Ashton Carter nel corso di una conferenza stampa. "Ci aspettiamo che quando un governo sarà formato in Libia - e ci auguriamo avvenga presto - questo sarà considerato il benvenuto con solo da parte degli Stati Uniti, ma anche da parte della Coalizione e in particolare dall'Italia che è così vicina e si è offerta di giocare un ruolo guida. Spero sia parte del futuro del Paese", ha detto Carter, aggiungendo che, nel frattempo, gli Stati Uniti devono proteggere se stessi contro lo Stato islamico in Libia come altrove.
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