Hanno atteso le dieci della sera per mettere fine a una vita traboccante di preoccupazioni e angoscia. Giovedì marito e moglie di Nuvolento (Brescia), disoccupati e con la notifica di sfratto, si sono stesi sul letto e si sono sparati un colpo di pistola dopo aver lasciato una lettera ai famigliari e agli amici per spiegare le motivazioni della tragedia. Stefano Inzoli, ex guardia giurata di 51 anni, è morto; Emanuela Vanorio, 59, è ricoverata in condizioni gravissime agli Spedali civili.
Sembra impossibile nell'era dell'iperconnessione, nella parte fortunata del mondo, nel così detto migliore dei mondi possibile, restare così soli e disperati da non riuscire a far altro che uccidersi. Nessuno aveva capito, nessuno: nè un parente nè un amico nè tanto meno le fantomatiche Istituzioni hanno visto, sentito, aiutato. Tutti al mare e chi se ne frega. (redazione R@P 0)
Bresciaoggi.it riporta i dettagli della triste vicenda:
I primi soccorritori li hanno trovati uno vicino all'altra, teneramente distesi sul letto con la mano nella mano. E così se li ricordano i vicini che ogni giorno li incrociavano per strada insieme al loro piccolo cane, rimasto a vegliare i padroni dopo la tragedia. Proprio ieri mattina intorno alle 6, l'ex guardia giurata è stata vista da un vicino di casa con il cane al guinzaglio: ha percorso in maniera calma e placida la strada che divide la sua abitazione da un parco. Seduto sulla panchina è rimasto diversi minuti a pensare, lo sguardo perso nel vuoto dell'angoscia, fino a quando il sole si è alzato alto e la disperazione per i debiti è diventata insopportabile.«Le prime persone che ho conosciuto quando sono arrivato a dicembre sono stati loro», ha raccontato il vicino che vive nell'appartamento al piano superiore rispetto a quello teatro della tragedia. «Sapevo che lui non lavorava da tempo ma pareva comunque sereno, molto legato alla moglie, avevano chiesto aiuto alla Caritas ma in un momento difficile come stiamo vivendo tutti non mi sembrava una cosa preoccupante».
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