giovedì 30 luglio 2015

Per Renzi un giorno da Berlusconi.

BERLUSCONI RENZI

È stato il classico giorno da Leone per Silvio Berlusconi. Che glielo abbia regalato Matteo Renzi, non può che essere, per lui, una sottigliezza, un dettaglio, una quisquilia.


Editorial Director, L'Huffington Post

Silvio ha visto realizzarsi, nell'ordine:
a) un tondo salvataggio del Senatore Ncd (ex Forza Italia) Antonio Azzollini dagli arresti domiciliari, con un tondo "no" di 189 senatori, 96 sì e 17 astenuti;
b) la formazione da parte del suo vecchio amico Verdini di un nuovo gruppo politico (Azione Liberal Popolare) a sostegno del governo Renzi;
c) la vittoria della legge Gasparri che, dopo tante critiche e tanti progetti di riforma, è stata indicata di nuovo come base per la elezione del prossimo Cda Rai;
d) ciliegina sulla torta, nel corso della conferenza stampa di Verdini per presentare la nuova iniziativa politica, un senatore del suo gruppo, Vincenzo D'Anna, orgogliosamente amico di Nicola Cosentino, ha apostrofato un impertinente giornalista con un "sei proprio un piccolo comunista, e anche un po' stronzo". Il giornalista è Alessandro De Angelis di questa testata, l'Huffington Post. Ma noi non ce la siamo presa tanto: riassaggiare le saporite vecchie atmosfere è un piacere che val la pena.
Si dirà, ovviamente, occhiutamente, che insomma, ragazzi, siamo sempre lì con la ossessione di Silvio: e lui che c'entra? Dopotutto Azzollini è Ncd, Verdini ha rotto con Silvio, e il ricorso alla legge Gasparri per la Rai è colpa della minoranza dem che non ci vuole tanto stare.
Si dirà che l'insieme di queste decisioni è solo una casualità, che il vero collante del giorno è stato solo il sempre necessario bisogno di tenere insieme la maggioranza - a fronte di un parlamento "riottoso" e "populista", di una sinistra divisa al suo interno. Ma al fondo di tutti questi passaggi c'è una sola verità: la maggioranza sta in piedi solo grazie a tutto quello che Berlusconi ha messo in campo in questi anni, sia in termini i persone che in termini di "valori" - non è stata forse sua la battaglia contro il giustizialismo?
E la natura delle decisioni prese è sempre più indifendibile per il Pd - tipo il cambio di opinione sull'arresto del senatore Azzollini, per il quale la richiesta di arresti domiciliari era stata avanzata dalla Giunta per le Immunità parlamentari di Palazzo Madama in merito al crac della casa di cura Divina Provvidenza di Bisceglie. Il Pd nella Giunta avevano votato per il sì, poi ieri tutti i senatori piddini hanno ricevuto dal capogruppo Luigi Zanda un sms con cui erano stati invitati a esprimere il voto "secondo il proprio convincimento" esaminando "con attenzione la decisione assunta dalla Giunta delle immunità l'8 luglio e i documenti pubblici disponibili". E l'sms ha evidentemente convinto. L'esito ha sorpreso persino Azzollini, che ha commentato con un sincero: "Non me lo aspettavo".
Il merito e il significato della manovra di Verdini sono visibili a tutti: come si possa accettare una alleanza con l'ex Forza Italia per sostituire i voti della sinistra dem è incomprensibile. Incomprensibile persino se si accettasse l'idea che la sinistra dem, i cui voti Verdini dovrebbe sostituire, è in mala fede: più in malafede di un patto sotto la tovaglia (in senso letterale, vista la cena fra Luca Lotti e Verdini ) fra componenti politiche opposte?
Infine la Rai. Poche parole da spendere: dopo tante critiche alla legge attuale, dopo tante promesse da parte del Premier di andare a una radicale riforma della azienda pubblica, tornare ad usare la Gasparri è un monumento alla vecchia nomenklatura di Forza Italia. Gasparri oggi può essere davvero contento.
L'insegna sotto la quale raggruppare tutte queste mosse appena descritte è quella di un tatticismo estremo. In cui fa premio su tutto il realismo della sopravvivenza. Roba da vecchissima politica. Che segnala uno stallo se non addirittura un marcire dell'iniziativa di governo.
Reggerà il Pd a tutte queste giravolte? Oggi il fronte renziano sembra aver segnato un primo dissenso: "Francamente credo che ci dobbiamo anche un po' scusare, perché credo che non abbiamo fatto una gran bella figura", ha commentato con amarezza la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani durante il videoforum trasmesso sul sito del partito, a proposito del voto del Senato che ha respinto la richiesta d'arresto per il senatore Azzollini. "C'è stata una decisione presa da una commissione, i membri di quella commissione hanno indicato qual era secondo loro la strada da seguire, penso che in Aula si dovesse seguire quel percorso.
Detto questo, sono convinta che i senatori, su un tema così complesso, abbiano fatto una riflessione profonda, studiato le carte, abbiano ritenuto in coscienza di votare. Credo però che a volte ci siano delle opportunità sulle quali una riflessione in più va sempre fatta", conclude Serracchiani. Una prima crepa o un gioco delle parti?
Ps. Grazie a tutti per la solidarietà a De Angelis. Continueremo a tenerlo fra quelle aule.

Nessun commento:

Posta un commento