lunedì 27 luglio 2015

Roma. Privatizzazione Atac, Francesco Rutelli: "Neanche un emiro sotto stupefacenti se la compra". Autisti mercoledì in piazza.

RUTELLI"Ci vorrebbe un emiro sotto stupefacenti per prendere delle quote dell'Atac". Risponde così l'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, intervistato da Rai News 24, alla domanda sul progetto di parziale privatizzazione dell'azienda di trasporto pubblico di Roma, con l'ingresso di un socio di minoranza, proposta dal sindaco Ignazio Marino.

"Bisogna invece riprendere un cammino di trasformazione nel senso della concorrenza. Sono necessarie riforme profonde, una concorrenza vera e una trasformazione che deve arrivare ai dirigenti. Perché poi quando l'effetto degli stupefacenti terminasse, dubito che l'emiro confermerebbe la sua firma, accettando di entrare come socio di minoranza in Atac solo per ripianarne i debiti".

Dalle pagine del Tempo parla l'ormai ex amministratore delegato di Atac, Danilo Broggi, il quale punta il dito contro il Campidoglio e dice di essere stato "vittima dello scontro Renzi-Marino, e il sindaco mi ha sorpreso e deluso al contempo...". Il manager rivendica il lavoro di chi, come lui, ha "ereditato un'azienda che ha 1,6 miliardi di debiti" e critica l'assenza di compattezza nella gestione dei "sabotaggi interni che ci hanno messo in ginocchio". Ora, spiega Broggi, "i conti sono in ordine. Tutto scritto nel piano industriale, nero su bianco, arriveremo a pareggio di bilancio non nel 2016, ma nel 2019. Seguitemi, e mi darete ragione". I piani hanno trovato tuttavia trovato "nel nostro personale una resistenza che si è anche tradotta in una raffica di 104 (permessi) e una quantità spaventosa di malattie improvvise. Un'epidemia!. Nell'ultimo mese le malattie sono aumentate all'improvviso del 400 per cento". Però, prosegue il manager, "quel signore lì", Ignazio Marino, "doveva spiegare alla gente come stavano le cose". Anche secondo Broggi non è possibile credere nell'arrivo di un partner industriale per Atac: "chiunque chieda a un privato di investire in Atac viene preso per matto".



I lavoratori dell'Atac, che in questi giorni sono rappresentati da un video diventato virale sulla rete di un autista che spiega perché i mezzi pubblici a Roma sono nel caos, sono pronti a protestare. "Coloriamo il Campidoglio con il celeste delle nostre divise" è l'appello lanciato dagli autisti dell'Atac, in vista della manifestazione in programma mercoledì prossimo in piazza del Campidoglio. "Siamo terrorizzati anche solo di andare in giro in divisa - spiega la leader del sindacato Cambia-Menti M410, Micaela Quintavalle, che ha organizzato il sit-in - Ricevo quotidianamente centinaia di messaggi di colleghi minacciati anche fuori dall'orario di servizio. Tutto questo è frutto anche e soprattutto delle parole del sindaco Ignazio Marino che non ha fatto altro che 'armare' i cittadini contro di noi con le sue dichiarazioni. Mercoledì pomeriggio saremo tutti in piazza - sottolinea -, senza bandiere, solo con le nostre divise. Ci hanno tutto, ma non vogliamo farci togliere anche la nostra dignità".
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Lo sfogo dell'autista Atac diventa virale

Sulla rete spunta anche una pagina Facebook dal titolo "Disagio pubblico", con tanto di logo Atac, accompagnata da slogan sarcastici su quello che sta accandendo alla municipalizzata dei trasporti. Foto, video e commenti dilagano sui social network e immortalano disagi ormai all'ordine del giorno. E così, accanto al video dell'autista che ieri ha provato a difendere la propria causa contro le critiche, compaiono anche vignette ironiche, come quella che riporta l'entrata di una delle stazioni della metro e la scritta "attraversa uno di questi portali per lo spazio intergalattico". E, per i più appassionati, sono già disponibili le t-shirt del "disagio".

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