Chi, tardo di mente e lento di comprendonio, aspettava la prova fumante dello stato delinquenziale del Pd, ora è appagato. Azzollini Antonio, sodale di Al Fano, al governo col Pd, indagato dalla procura di Trani (BT), governava la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, assumendo chi voleva, facendo affari come voleva, minacciando la responsabile, suor Marcella, con argomenti spirituali del tipo «Da oggi in poi qui comando io, altrimenti vi piscio in bocca» (due testimoni confermano questo splendore letterario dadaista). L’Istituto ha un buco di mezzo miliardo di euro.
Paolo Farinella, prete
Il senatore, presidente della commissione bilancio del Senato, si offre di salvarlo, ma a prezzo di disporre del potere assoluto: assunzioni, contratti, nomine dirigenti, in una parola comandare (Il Fatto Quotidiano, 10-06-2015). Costui, che si definisce cattolico e forse va anche in chiesa, devoto della Provvidenza e di tutto il cucuzzaro religioso, preso il potere dell’Istituto, lo finisce completamente disintegrandolo perché lo usa a scopi clientelari. La Procura di Trani lo inquisisce e lo persegue, ma è senatore e, pur colto in flagrante, è tutelato dall’immunità parlamentare, istituto immorale che tutela sempre più i corrotti e si fa beffe degli onesti, occorre l’autorizzazione della camera di appartenenza.
Il Pd, quello che voleva essere il partito della legalità, che combatteva l’illegalità effusa e diffusa da Berlusconi e dalle sue bande, quello che si appellava ai «valori della sinistra», quello che è tanto ansioso di battere Berlusconi da scegliere Renzi Matteo, il figlio primogenito di colui per farsi governare, quello che rinnega se stesso, i suoi antenati e i suoi discendenti, se mai ne avrà uno … il Pd, che in commissione vota per l’arresto preventivo di cotanto senatore, in aula, il giorno 29 luglio 2015, festa di Santa Marta, vota contro l’arresto, con una coerenza che fa tremare le vene i polsi. Salvato il senatore di Al Fano, capo della congrega degli inquisiti e perseguiti, che aveva minacciato vita dura al governo, un minuto dopo il voto, la intemerata Serracchiani dichiara candida e pura: «Dobbiamo vergognarci, dobbiamo chiedere scusa [ai nostri elettori]».
Gli elettori del Pd sono e restano cornuti, mazziati e anche presi per fondelli dalla Serracchiani che deve la sua fortuna politica a un intervento appassionato contro la casta, segretario Dario Franceschini. Era il 21 marzo 2009, ella fece un discorso memorabile sul rinnovamento del partito e sulla questione morale che la lanciò come deputata europea e poi da lì una corsa senza ostacoli fino a diventare renziana d’acciaio, cioè tutrice della casta più casta, dei corrotti più corrotti, dell’alleanza con Berlusconi e ora anche con Verdini, il macellaio toscano inquisito pure lui per bancarotta e non so per quanti altri reati.
Il Pd, che ha perso l’anima, il corpo e il suo popolo (quello che resta), è colpevole e complice, monco di sinistra e sovrabbondante di destre, di cui ormai colleziona i trofei. Avere salvato Azzollini è un marchio vergognoso che questo sedicente partito si porta addosso, avendo perso il diritto di parlare, anzi di pensare la questione morale e la purificazione della politica, traghettandola dal malaffare alla buona politica. Oggi imperversa Renzi, il becchino del Pd, responsabile di preparare un fascismo di ritorno che si respira nell’aria e che si va estendendo come una vergognosa epidemia non contrastata né intuita. Poveritti, ormai hanno perso il ben dell’intelletto.
Il Senato che avrebbe dovuto valutare, a norma di Costituzione soltanto che non vi fosse «fumus pesecutionis», si è annebbiato e perso nel «fumus pisciationis», annegandovi dentro e soffocando la dignità della nazione, l’onore del Senato e il buon senso degli Italioti che non si rendo ancora conto di essere in mano a briganti e malfattori che meritano solo di essere ammanettati «in blocco» e buttati in prigione, assicurandosi per benino che la chiave sia buttata nel profondo oceano per sempre. Parola di Sant’Agostino: «Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti? Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?» (De civitate Dei IV, 4, 1). Formato tessera per l’Italietta renziana.
Hanno salvato Azzollini con questo Parlamento, mentre «con questo Parlamento» non si può fare una norma sulle coppie omosessuali, parola di Elena Boschi, la madonna di Lourdes in simil pelle dello sfascio riformatorio del Pd, tacco 12, democrazia 0, legalità -0.
(30 luglio 2015)
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