venerdì 24 luglio 2015

Telecom, Renzi vede la ripresa... dei licenziamenti: 1.700 fuori

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Vagonate di licenziamenti in Telecom. La compagnia che aveva progettato di tornare ad assumere dopo 7 anni in cui tutto è rimasto fermo e dopo la solidarietà 'difensiva' con cui ha coperto per due anni e mezzo 3 mila esuberi, ha congelato le 4 mila assunzioni di giovani previste dal piano 2015-2017 e annunciato un piano fino a 1.700 esuberi.La proposta presentata da Telecom, ''è irricevibile'', dichiara il segretario generale della Slc Cgil, Massimo Cestaro, al termine dell' incontro che si è tenuto ieri al Mise. Il progetto illustrato dall' azienda prevede, oltre alla riduzione del numero degli addetti, '' un processo di societarizzazione della divisione 'caring services', con i suoi 10.000 dipendenti, verso la neo costituita ' Team caring srl' . ''Abbiamo ricordato all' azienda che i lavoratori hanno contribuito, in maniera attiva, al processo di ontenimento degli esuberi con la sottoscrizione degli accordi del 27 marzo 2013'', dice il sindacalista. '' Dichiarare oggi nuovi esuberi -secondo Cestaro- significa disdettare quell' accordo e ripristinare le condizioni di lavoro preesistenti che tanta efficienza ha garantito all' azienda grazie al maggior impegno e minor costo del personale coinvolto''. Inoltre, fino a quando non sarà eliminata dalla vertenza la questione della societarizzazione del servizio di customer di Telecom, Slc Cgil '' non aprirà alcun negoziato con l' azienda perché sarà impegnata ad attivare tutte le iniziative di contrasto a tale scelta, sbagliata e dannosa per il futuro aziendale, visto che il 60% delle vendite passa attraverso questo canale''. Il ministero ha proposto un aggiornamento al prossimo 29 luglio ma, per la Cgil, se queste le condizioni dovessero restare queste “nessun negoziato sarà possibile''.

Per il segretario del Prc Paolo Ferrero, questo “è il frutto avvelenato delle privatizzazioni e del jobs act”. Secondo Ferrero, la Telecom è un caso da manuale “di come i governi italiani hanno svenduto il paese e favorito i padroni: Telecom è stata comprata senza tirare fuori un soldo grazie ai prestiti delle banche e poi nel corso degli anni ne è stato ceduto un pezzo alla volta per pagare gli interessi”. “Il risultato è una azienda pubblica spolpata di cui qualche furbetto ha via via intascato i profitti – aggiunge Ferrero - senza alcun rischio d'impresa. la proposta di Telecom “sembra veramente irricevibile, una vera vergogna”. Il governo invece di continuare a fare propaganda – conclude Ferrero - intervenga per garantire l'occupazione, se necessario con la ripublicizzazione di Telecom. Altro che tutele crescenti, dal jobs act in poi in questo Paese vediamo solo la precarietà e la disoccupazioni crescenti!”. Il Prc dichiara la solidarietà ai lavoratori e ai sindacati impegnati nella vertenza.

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