Un anno fa lo Stato ha fatto arrestare l'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan e l'ex assessore regionale Renato Chisso, con l'accusa di corruzione. Non importa che abbiano patteggiato la pena e che il patteggiamento sia stato confermato dalla Cassazione. Come riporta La Repubblica, si vedranno comunque accreditare vitalizio e Tfr. Nessun blocco, dunque.
Per Renato Chisso, che è stato in consiglio regionale ininterrottamente dal 1995 al 2010, il vitalizio è sicuro: 80.558,88 euro lordi annui. A cui si aggiungono, come conseguenza dei contributi versati, 96.244,87 euro lordi di trattamento di fine rapporto. Mentre la cifra che spetta a Galan è ancora da stabilire, al momento si trova ai domiciliari nella sua villa Rodella di Cinto Euganeo, ma verrà comunque applicato lo stesso principio.Il parlamentare di Forza Italia, aveva fatto parlare di sé in merito alle dichiarazioni rilasciate sullo stipendio da deputato sostenendo che gli servisse solo per "sopravvivere" con la sua famiglia.
Era stato accusato dalla procura di Venezia, di aver ricevuto 6 milioni di euro di mazzette, e ha deciso di patteggiare a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni restituendo 2,6 milioni di euro. La brevità della pena stabilita gli ha concesso di rimanere al suo posto e di non essere interdetto dai pubblici uffici.
La legge regionale 47 del 2012, che accoglie il decreto Monti nega ogni benefit ai condannati con sentenza passata in giudicato per reati contro la pubblica amministrazione, ai sensi degli articoli 28 e 29 del codice penale. Ecco il codicillo. Quella riga rimanda appunto all'interdizione, che scatta con una pena di almeno tre anni di carcere."Se il dirigente preposto dovesse rifiutare la liquidazione- spiegano in Regione- ne risponderà personalmente da un punto di vista erariale". Tradotto: Chisso e Galan dobbiamo pagarli, altrimenti ci fanno pure causa.
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