Bravi tutti! A Palazzo Chigi i dirigenti si sono distinti per merito nel loro lavoro.
Il grillino Nuti, deciso a capire perché, nonostante la legge voluta da Brunetta nel 2009 "in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche ammiunistrsazioni" prevedesse "entro marzo" di ogni anno la "valutazione della performance" e la "rendicontazione dei risultati raggiunti" con la pubblicazione di tutto sul "sito istituzionale in apposita sezione di facile accesso e consultazione denominata 'Trasparenza'", l'impegno non sia stato mai mantenuto.Parliamo del 2013, scrive Stella: "Ecco!, dirà Matteo Renzi, sono dati precedenti al cambio di governo! Vero. Ma in qualche modo è perfino peggio. I dati del 2014, infatti, a dispetto di tutti i proclami sulla trasparenza, come denuncia il M5S, 'non sono proprio disponibili'".
A Palazzo Chigi, dove i dipendenti malgrado tutte le sforbiciate promesse (Berlusconi già quindici anni fa si lamentava: "Mi sono trovato 4500 persone!") restano oltre quattromila, dei quali 1981 di ruolo e gli altri distaccati ("presi in prestito") da amministrazioni varie, lo stipendio medio dei 301 dirigenti (98 di prima fascia, 213 di seconda) è molto ma molto più alto di quei priviligiati della Casa Bianca: 203.491 lordi. E può arrivare al massimo fino a 240mila
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