I Lavoratori dell'azienda dei
trasporti di Roma non ci stanno a prendersi la responsabilità dei forti
disagi del tpl, che anche oggi non sono mancati, e puntano il dito
contro la gestione aziendale. "Su un parco vetture di 2.200 veicoli Atac
ne dovrebbero girare 1.900 al giorno: in media invece 600 rientrano in
deposito quotidianamente per guasti, circa 300 sono out per mancanza di
pezzi di ricambio - attacca Stefano Bottoni del Sul - questo vuol dire
che ne girano soltanto 1000 più o meno, ovvero la metà". Questi e altri
dati emergono anche da un dossier Cobas uscito proprio in questi giorni
da cui si evince chiaramente come ci siano pesanti responsabilità dei
vertici aziendali rispetto al disastro attuale. E che il nodo non sono
solo gli scandali di parentopoli ma anche la
privatizzazione/esternalizzazione strisciante e il pesante clima interno
sul piano delle relazioni sindacali.
Bottoni, come molti altri sindacalisti, è stato sentito in commissione capitolina trasporti, dove è stato spiegato che i disagi non ci sono "dal primo di luglio, ma da anni e l'estate il fenomeno si accentua per i guasti all'aria condizionata. Automaticamente avvengono le aggressioni agli autisti che ritardano... non esiste sciopero bianco!". "Le manutenzioni sono assolutamente carenti da tutti i punti di vista, senza pezzi di ricambio dentro le officine - rincara Mauro Iacobelli dell'Ugl – Si chiede al personale di portare per strada mezzi non conformi al codice della strada, con luci non funzionanti, stop non funzionanti, mentre, poi, tutto quello che succede a bordo è responsabilità del macchinista o del conducente".
L'azienda dei trasporti di Roma ha presentato nelle scorse settimane un esposto in Procura per denunciare l'aumento consistente, registrato dall'1 luglio, dei mezzi che vengono considerati non idonei al servizio da conducenti e macchinisti e che pertanto non effettuano servizi: nei picchi, sarebbero finanche triplicati rispetto al mese di giugno e quadruplicati rispetto al luglio del 2014.
Mercoledì, intanto, è attesa un'altra manifestazione: gli autisti si ritroveranno tutti al Campidoglio, per colorare la piazza di celeste, il colore delle loro divise. L’Usb intanto ha indetto uno sciopero di quattro ore per il 7 agosto. Sciopero che è a rischio di precettazione a causa della franchigia per il mese di agosto. Sciopero Roma venerdì 7 agosto 2015: metro e bus a rischio
"A spiegare i motivi della proclamazione dello sciopero il sindacalista dell'Usb Michele Frullo: “Scioperiamo perché la campagna di criminalizzazione dei dipendenti Atac è sotto gli occhi di tutti ed è ora di dire basta” spiega a Romatoday. Diversi i punti nel mirino della protesta: “Il Piano industriale di Atac, l'accordo firmato lo scorso 17 luglio con Cgil, Cisl e Uil che stabilisce nuovi carichi di lavoro. E infine la sicurezza”. Continua Frullo: “Abbiamo più volte denunciato come il manuale dell'autista prevede alcuni punti che sono in netto contrasto con il codice della strada. Tra questi per esempio il cosiddetto blocca porta, quel dispositivo che non permette al mezzo di partire in presenza di una porta rotta e gli indicatori di direzione e gli stop. Il tutto senza considerare che il conducente è responsabile di quanto accade. Se per colpa di uno stop che non funziona si verifica un tamponamento, è l'autista il responsabile. Così come per le porte che non si chiudono: se un autista parte con la porta aperta rischia il licenziamento, se non parte il linciaggio. Tutto questo peggiora la sicurezza di tutti”.
Bottoni, come molti altri sindacalisti, è stato sentito in commissione capitolina trasporti, dove è stato spiegato che i disagi non ci sono "dal primo di luglio, ma da anni e l'estate il fenomeno si accentua per i guasti all'aria condizionata. Automaticamente avvengono le aggressioni agli autisti che ritardano... non esiste sciopero bianco!". "Le manutenzioni sono assolutamente carenti da tutti i punti di vista, senza pezzi di ricambio dentro le officine - rincara Mauro Iacobelli dell'Ugl – Si chiede al personale di portare per strada mezzi non conformi al codice della strada, con luci non funzionanti, stop non funzionanti, mentre, poi, tutto quello che succede a bordo è responsabilità del macchinista o del conducente".
L'azienda dei trasporti di Roma ha presentato nelle scorse settimane un esposto in Procura per denunciare l'aumento consistente, registrato dall'1 luglio, dei mezzi che vengono considerati non idonei al servizio da conducenti e macchinisti e che pertanto non effettuano servizi: nei picchi, sarebbero finanche triplicati rispetto al mese di giugno e quadruplicati rispetto al luglio del 2014.
Mercoledì, intanto, è attesa un'altra manifestazione: gli autisti si ritroveranno tutti al Campidoglio, per colorare la piazza di celeste, il colore delle loro divise. L’Usb intanto ha indetto uno sciopero di quattro ore per il 7 agosto. Sciopero che è a rischio di precettazione a causa della franchigia per il mese di agosto. Sciopero Roma venerdì 7 agosto 2015: metro e bus a rischio
"A spiegare i motivi della proclamazione dello sciopero il sindacalista dell'Usb Michele Frullo: “Scioperiamo perché la campagna di criminalizzazione dei dipendenti Atac è sotto gli occhi di tutti ed è ora di dire basta” spiega a Romatoday. Diversi i punti nel mirino della protesta: “Il Piano industriale di Atac, l'accordo firmato lo scorso 17 luglio con Cgil, Cisl e Uil che stabilisce nuovi carichi di lavoro. E infine la sicurezza”. Continua Frullo: “Abbiamo più volte denunciato come il manuale dell'autista prevede alcuni punti che sono in netto contrasto con il codice della strada. Tra questi per esempio il cosiddetto blocca porta, quel dispositivo che non permette al mezzo di partire in presenza di una porta rotta e gli indicatori di direzione e gli stop. Il tutto senza considerare che il conducente è responsabile di quanto accade. Se per colpa di uno stop che non funziona si verifica un tamponamento, è l'autista il responsabile. Così come per le porte che non si chiudono: se un autista parte con la porta aperta rischia il licenziamento, se non parte il linciaggio. Tutto questo peggiora la sicurezza di tutti”.
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