Siamo di nuovo sul piede di guerra anche in Europa sia sul fronte Ucraina, come nel Mediterraneo. E questo grazie alla NATO.
alex zanotelli
E’ stata la NATO a far precipitare lo scontro con la Russia perché
voleva e vuole che l’Ucraina diventi membro della NATO per poter così
sparare i suoi missili direttamente su Mosca. La Russia ha reagito ed
ecco la drammatica guerra civile di quel paese che rischia di diventare
guerra atomica. “Ho le armi nucleari,” ha detto Putin. Ed infatti ha
piazzato 50 missili con testate nucleari sui confini baltici della UE,
puntandoli verso la Svezia per dissuaderla ad entrare nella NATO. ‘Vista
la grave crisi, è stato convocato a Bruxelles il vertice NATO con la
presenza del nuovo segretario USA alla difesa, Ashton Carter. All’ordine
del giorno :potenziare la forza di reazione rapida della NATO
portandola da tredicimila soldati a quarantamila uomini(il triplo!),
piazzare 5mila soldati (a rotazione) nei Paesi Baltici e in Polonia ed
infine spingere tutti i paesi NATO a spendere il 2% del PIL nella
Difesa.
Ma
ora si apre anche il Fronte Sud:il Mediterraneo. Il 22 giugno la UE ha
dato il via libera (senza il benestare dell’ONU!) alla prima fase della
missione navale EuNavForMed con cinque navi militari, due sottomarini,
due droni e tre elicotteri e un “migliaio” di soldati per tentare di
bloccare la partenza dei migranti dalla Libia. L’uso dei droni militari
(a Sigonella operano da anni i droni Global Hawk) si intensificherà con
questa missione UE “contro i trafficanti di esseri umani”, grimaldello
di un’operazione sotto regia NATO per un intervento militare in Libia.
Sia i governi di Tobruk come di Tripoli hanno risposto che reagiranno
contro questo attacco.
E’
in questo pesante scenario di guerra che si terrà in Europa dal 28
settembre al 6 novembre la più grande esercitazione militare dalla
caduta del muro di Berlino che coinvolgerà 35.000 soldati NATO, 200
aerei,50 navi da guerra .Questa gigantesca esercitazione “Trident
Juncture 2015”, sarà pilotata dalla nuova base NATO di Lago Patria a
Napoli. Giochiamo in casa e giochiamo con il fuoco.
Una
domanda sorge spontanea: Ma cosa ci stiamo a fare ancora nella NATO? Ma
a che serve , se non portarci in sempre nuove guerre?
La NATO è sorta come alleanza difensiva degli USA e dei paesi europei contro l’URSS e i paesi comunisti del Patto di Varsavia. Il Patto di Varsavia e i paesi comunisti non ci sono più, ma la NATO continua ad esserci.
La NATO infatti avrebbe dovuto cessare con la caduta del muro di Berlino(1989). Non solo c’è, ma da alleanza militare difensiva è diventata offensiva
per difendere gli interessi economici dei paesi membri ovunque essi
siano minacciati. Questo è avvenuto nel vertice di Washington (1999).
Mentre nel vertice di Praga (2009) la NATO ha fatto un altro salto:ha
sposato la strategia della ‘guerra preventiva’. La NATO è una potenza
militare che nessun avversario può eguagliare, basata anche sulle armi
nucleari, che la “NATO deve mantenere finchè vi saranno nel mondo tali
armi”,ha detto l’ex-segretario generale NATO Anders Rasmussen. E per
evitare attacchi terroristici e missilistici, è stato annunziato al
Vertice di Lisbona (2009) il progetto di uno Scudo antimissile. “La sola
esistenza della NATO come alleanza cui aderiscono i paesi europei – ci
rammenta giustamente il fisico Angelo Baracca- implica un’ipoteca
pesantissima che vanificherebbe la migliore costituzione europea che si
potesse concepire sia per gli aspetti della difesa, ma anche della
democrazia effettiva e della libertà.”
Infatti sulla spinta della NATO, l’Italia in questi due decenni, ha partecipato alle guerre del Golfo (1991), Somalia (1994-’95), Bosnia-Herzegovina (1996-99), Congo (1996-99), Iugoslavia (1999), Afghanistan (2001), Iraq(2003), Libia(2011). Milioni di morti!
Solo nella guerra in Congo, quattro milioni di morti. E miliardi di dollari per fare queste guerre. Solo la guerra in Iraq (un milione di morti!) ci è costata almeno tremila miliardi di dollari, secondo le stime di J. Stiglitz (premio Nobel per l’Economia), fornite nel suo volume The Trillion Dollars War .
Solo nella guerra in Congo, quattro milioni di morti. E miliardi di dollari per fare queste guerre. Solo la guerra in Iraq (un milione di morti!) ci è costata almeno tremila miliardi di dollari, secondo le stime di J. Stiglitz (premio Nobel per l’Economia), fornite nel suo volume The Trillion Dollars War .
Guerre
di tutti i tipi, da quella ‘umanitaria’ a quella contro il
‘terrorismo’, ma il cui unico scopo è il controllo delle fonti
energetiche e delle materie prime , per permettere al 20% del mondo di
continuare a vivere da nababbi, consumando il 90% delle risorse del
Pianeta. “Lo stile di vita del popolo americano- aveva detto Bush senior
nel 1991- non è negoziabile.” E se non è negoziabile, allora non rimane
altro che armarsi fino ai denti. Soprattutto con la Bomba Atomica, la
Regina che domina questo immenso arsenale di morte che serve a
proteggere i privilegi e lo stile di vita di pochi a dispetto dei troppo
impoveriti.
Gli
USA/ NATO hanno l’arsenale più potente e affidabile al mondo con
ottomila testate nucleari, di cui circa duecento dislocate in Europa.
Settanta bombe atomiche sono in Italia: una cinquantina a Ghedi (Brescia) e una trentina ad Aviano (Pordenone). E questo in un Paese che ha detto, con un Referendum, no al nucleare civile! La NATO , sempre sotto comando USA , resterà “un’alleanza nucleare - ha ribadito Obama al vertice di Lisbona - e gli USA manterranno un efficiente arsenale nucleare per assicurare la difesa dei loro alleati.”
E tutto questo ci costa caro.
“Il bilancio civile della NATO per il mantenimento del quartiere
generale di Bruxelles- scrive M. Dinucci- ammonta a circa mezzo miliardo
di dollari all’anno di cui l’80% pagato dagli alleati. Il bilancio
militare della NATO per il mantenimento dei quartieri generali
subordinati ammonta a circa un miliardo di dollari all’anno, di cui
circa l’80% pagato dagli alleati. Il budget militare della NATO per il
mantenimento dei quartieri generali subordinati ammonta a quasi due
miliardi di dollari all’anno, pagati per il 75% dagli europei.”
Settanta bombe atomiche sono in Italia: una cinquantina a Ghedi (Brescia) e una trentina ad Aviano (Pordenone). E questo in un Paese che ha detto, con un Referendum, no al nucleare civile! La NATO , sempre sotto comando USA , resterà “un’alleanza nucleare - ha ribadito Obama al vertice di Lisbona - e gli USA manterranno un efficiente arsenale nucleare per assicurare la difesa dei loro alleati.”
Secondo i dati aggiornati al 2011, le “spese per la difesa dei 28 stati membri della NATO ammontano a 1.038 miliardi di dollari all’anno, una cifra equivalente a circa il 60% della spesa mondiale per le armi.”
E l’Italia gioca un ruolo cruciale per la NATO : siamo un paese chiave nello scacchiere militare dell’Alleanza Atlantica.
A Napoli è stato da poco inaugurata una sede NATO a Lago Patria con
1.500 militari. A Sigonella (Catania) entrerà in funzione il sistema Ags
definito da M. Dinucci “il più sofisticato sistema di spionaggio
elettronico, non in difesa del territorio dell’Alleanza, ma per il
potenziamento della sua capacità offensiva fuori area, soprattutto in
quella medio-orientale.” Per di più nel 2016 Sigonella diventerà la
capitale mondiale dei droni. E per pilotare i droni, entrerà in funzione
nella vicina Niscemi, il sistema MUOS di telecomunicazioni satellitari
di nuova generazione. Niscemi diventerà così la quarta capitale mondiale
delle comunicazioni militari.
Non
possiamo accettare una tale militarizzazione del nostro territorio, né
tantomeno possiamo tollerare, a livello morale, la guerra con i droni. “Questa guerra con i droni porta gli USA in una pericolosa china morale"- scrive Jim Rice, direttore della rivista ecumenica USA Sojourners.
C’è solo un nome per tali uccisioni con idroni, sono veri e propri omicidi, non giustificati né moralmente né legalmente.
C’è solo un nome per tali uccisioni con idroni, sono veri e propri omicidi, non giustificati né moralmente né legalmente.
E
sempre in questo contesto, il governo italiano ha “accettato” sul
nostro territorio anche AFRICOM , il supremo comando americano per
l’Africa con due basi: una a Vicenza per le forze aeree e l’altra a
Napoli per le forze navali. Non possiamo accettare che il nostro paese
ospiti qello che nessun paese africano ha accettato di ospitare. Non è
questa la politica estera che l’Italia deve intrattenere con un
continente crocifisso come l’Africa.
Da credente e da seguace di Gesù di Nazareth non posso accettare un mondo così assurdo:un Sistema economico-finanziario che permette a pochi di vivere da nababbi a spese di molti morti di fame
e questo grazie a una NATO che spende oltre mille miliardi di dollari
all’anno in armi e soprattutto con arsenali ripieni di spaventose armi
atomiche. “La pace e la giustizia procedono insieme - diceva, negli anni della Guerra Fredda, l’arcivescovo di Seattle, R. Hunthausen. - Sulla
strada che perseguiamo attualmente la nostra politica economica verso
gli altri Paesi, ha bisogno delle armi atomiche. Abbandonare queste armi
significherebbe di più di abbandonare i nostri strumenti di terrore
globale. Significherebbe abbandonare il nostro posto privilegiato in
questo mondo.”
Come credente nel Dio della vita non posso accettare un Sistema di morte come il nostro pagato da miliardi di impoveriti,
milioni di morti di fame oltre che da milioni e milioni di morti per le
guerre che facciamo. E come seguace di Gesù di Nazareth che ci ha
insegnato la via della nonviolenza attiva, non posso accettare che il
mio paese faccia parte della NATO, una realtà che doveva già essere
scomparsa con la caduta del Muro di Berlino e che invece continua a forzarci ad armarci per sempre nuove guerre ‘ovunque i nostri interessi vitali’ siano minacciati.
Lo aveva già capito questo, Giuseppe Dossetti quando nel 1948 votò in Parlamento contro l’adesione alla NATO, mentre tutta la DC era schierata per il Sì. Lo fece in ossequio alla sua coscienza e al Vangelo. E’ quanto tocca a noi fare oggi, se vogliamo salvarci da questa follia collettiva. “La guerra è una follia - ha gridato Papa Francesco al Sacrario militare di Redipuglia - Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta a’pezzi’, con crimini, massacri, distruzioni…..”
Lo aveva già capito questo, Giuseppe Dossetti quando nel 1948 votò in Parlamento contro l’adesione alla NATO, mentre tutta la DC era schierata per il Sì. Lo fece in ossequio alla sua coscienza e al Vangelo. E’ quanto tocca a noi fare oggi, se vogliamo salvarci da questa follia collettiva. “La guerra è una follia - ha gridato Papa Francesco al Sacrario militare di Redipuglia - Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta a’pezzi’, con crimini, massacri, distruzioni…..”
E allora mobilitiamoci tutti, credenti e non, uniamoci al di là di ideologie o credi, contro questa gigantesca esercitazione militare NATO “Trident Juncture 2015” che si terrà in autunno.
Lo chiedo da Napoli, il centro comando di questa operazione, insieme al comitato napoletano “Pace e Disarmo”.
Perché non
pensare a una manifestazione nazionale a Napoli o altrove, promossa da
tutte le realtà del movimento per la pace, dalla Rete della pace come
dal Tavolo della Pace, dai No Muos come dai No NATO? Tutti insieme perché vinca la vita!
Lo chiedo da Napoli, il centro comando di questa operazione, insieme al comitato napoletano “Pace e Disarmo”.
Alex Zanotelli
Napoli, 29 luglio 2015
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