domenica 26 luglio 2015

Festival della Resilienza 2015, insieme per creare degli incubatori di idee permanenti.

“Se il tempo che usiamo quotidianamente per lamentarci, lo usassimo per escogitare delle soluzioni, cosa accadrebbe?”. Questo è l’assunto da cui nasce ProPositivo.

Comunità critico-costruttiva
Stampa e media fomentano quello che in psicologia è definito negativity bias ovvero il fatto che le notizie negative abbiano un maggiore effetto sulla psiche umana di quelle positive. Questa nozione è parte integrante del diffuso senso di impotenza che attanaglia la nostra società. Al contrario, essere propositivi è una capacità che sta alla base di un idea che solo recentemente sta entrando a far parte del nostro immaginario collettivo, ovvero l’idea di resilienza. Resilienza ha diversi significati. Viene dal latino resalio a connotare il gesto di risalire sull’imbarcazione capovolta dalla forza del mare. In psicologia indica la capacità di uscire rafforzato da un esperienza traumatica, mentre in ecologia ed economia è la capacità di un sistema economico o ecosistema di adattarsi e sfruttare a proprio vantaggio uno shock subito dall’esterno. In breve c’è anche chi l’ha definita, scusate il francesismo, come la capacità di usare i periodi merda per concimare il proprio futuro. Una parola dunque, Resilienza, a rappresentare e animare il senso del nostro Festival che vedrà circa 50 tra associazioni, istituzioni e aziende riunirsi in una riflessione e analisi del territorio del centro Sardegna.

Il Festival della Resilienza 2015 rappresenta l’evoluzione dell’esperienza maturata da ProPositivo con l’organizzazione delle due edizioni di “Sardegna in Transazione”, svoltesi nel 2013 e 2014 nel comune nuorese di Macomer ed incentrate sul rinnovamento delle comunità locali. Rispetto ai precedenti due incontri, ProPositivo sperimenta quest’anno una nuova metodologia di co-creazione: il BrainSurfing, nato dall’incontro tra riflessione dinamica (brainstorming) ed ospitalità diffusa (couchsurfing). In breve, i professionisti locali sfruttando gli strumenti dell’economia della condivisione, ospiteranno e racconteranno il territorio ad un gruppo di esperti regionali e nazionali selezionati tramite un open call e un comitato scientifico. Escursioni, storytelling, eventi culturali e laboratori di co-creazione, accompagneranno gli ospiti alla scoperta del Marghine-Planargia con l’intento di creare una sinergia umana prima ancora che professionale fra gli attori coinvolti.
Dal 27 Luglio al 1 Agosto a Macomer, la filiera agro-turistica, l’imprenditorialità, l’open data, le smart cities, la permacultura, sanità e cultura saranno la cornice che darà voce a nuove forme di partecipazione e riflessioni collettive sulla resilienza come strumento di rinascita delle comunità locali. Ad accompagnare e guidare tali riflessioni sarà fondamentale il contributo di realtà quali Libera, Equologia, l’associazione dei Comuni Virtuosi, Italia che cambia, Rena, Barega, Open Hub e tante altre ancora.
La riflessione itinerante sul territorio del Marghine e Planargia, sarà incorniciata dai Moros di Gina Tondo e culminerà a Macomer il 30 luglio nell’offerta culturale che animerà l’area archeologica di Tamuli, riscoperta attraverso il radio walkshow guidato da Urban experience e la Cooperativa Esedra, il blues di Francesco Piu introdotto da Ivian Faedda, la Resilienza della danza dei Prendashanseaux, il Biofilm di Ignazio Figus. Il 31 luglio alle ex-Caserme Mura sarà invece il Teatro T di Letizia Marras e Stefano Manai a farci sognare a occhi aperti. Non sarà da meno l’armonia ironica di Claudia Aru ne l’ingegno di Ramon Pilia, che unirà scienza e arte affrontando la resilienza con la mente di un fisico e il cuore di un teatrante. Gianluca Nieddu ci presterà i suoi occhi per raccontarci il lavoro svolto con i detenuti del carcere di Macomer mentre i Tenore Janna Bentosa ricameranno la nostra identità tradizionale sulle tele che i Lyrical Dropperz coloreranno di Hip Hop. Il primo agosto, il Festival si chiuderà tra i boschi di Badde Salighes dove Urban Experience e Passiflora ci trasporteranno in una riflessione itinerante sull’intelligenza connettiva, per poi condurci a Bosa Marina con lo Yoga in spiaggia di Maria Giovanna Secci e il teatro di Valentino Mannias.
Loro sono solo alcuni delle circa cinquanta tra associazioni, aziende, istituzioni e artisti riuniti per mettere in contatto realtà resilienti e pratiche virtuose all’interno del Festival della ‪#‎Resilienza‬ 2015 di ProPositivo.
L’intento è quello di creare degli incubatori di idee permanenti nel territorio sul modello dei Laboratori di Innovazione Sociale promossi da Open Hub nelle università in Italia e nel mondo. Incubatori che invoglino e assistano la partecipazione, offrendo un appoggio per lo sviluppo di idee e progetti, sfruttando il potere di una rete resiliente per un futuro più propositivo. In fin dei conti, il futuro di una comunità è determinato dalla sua capacità di mettersi in gioco e tradurre le criticità in opportunità, dunque diffondiamo idee non problemi!
Vi aspettiamo a Macomer a fine luglio.

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