Ci mette la faccia, Christian, per difendere il suo lavoro, l'autista di autobus, oggi più che mai al centro di veementi polemiche e tentativi di aggressione ormai all'ordine del giorno. Quello che oggi per i romani sembra essere un peccato capitale per lui è sempre stato un vanto.
"Perché l'autobus non passa", il titolo del filmato. Si rivolge ai cittadini, quelli che "oggi ci insultano" e che "tanti anni fa ci salutavano con un 'buongiorno'". "Sono Christian Rosso e sono un autista Atac", l'incipit della controffensiva che chiama in ballo i vertici aziendali attraverso l'ausilio di semplici cartelli. "Un servizio che si basa sul trasporto di persone ha meno della metà dei dipendenti che guida - spiega mostrando i numeri (5.500 su 12.000) -, è un rapporto troppo iniquo. Hanno aumentato il biglietto da un euro a un euro e cinquanta ma i debiti sono quadruplicati. Settanta dirigenti guadagnano all'incirca come mille autisti. Ci sono dirigenti che guadagnano quanto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama".
Un messaggio indiretto è rivolto anche al sindaco Ignazio Marino, che ieri in conferenza stampa ha annunciato l'ingresso dei privati nell'Atac. "Hanno lasciato tutto all'abbandono - dice -, per farvi credere che il privato è la migliore cosa. Ma bisogna capire che un privato pensa solo a un suo profitto e non gli interessa nulla se quella linea ti serve per tornare a casa.
Se non rende la sopprime". "I nostri meccanici - continua - non possono riparare i mezzi perché non hanno i pezzi di ricambio.
MM (mancanza materia), questa la sigla che appongono sulle vetture che non possono essere riparate".
Christian mostra poi la registrazione nascosta della richiesta di spiegazioni da parte di alcuni ispettori Atac su un video in cui lui stesso su Facebook mostrava il perché dei disagi, trovandosi senza mezzo al momento in cui avrebbe dovuto cominciare a lavorare. "Quel giorno mi erano state negate le ferie - ricorda -, le avevo chieste per accompagnare mia madre in ospedale, perché gravemente malata. Oltre al danno anche la beffa, niente ferie e neanche la vettura con cui poter lavorare". Ed infine un appello a partecipare alla manifestazione mercoledì prossimo in Campidoglio: "Autisti e cittadini uniti per il bene comune. Ci hanno tolto quasi tutto, non lasciamogli la nostra dignità".
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