Gli agenti hanno fatto irruzione nel luogo di preghiera musulmano dove, stando alla loro versione, alcuni "ribelli mascherati" si erano rinchiusi. Una decina i contusi.
Secondo gli agenti, che hanno fermato tre persone, gli attivisti avevano predisposto fin dal 25 luglio all’interno dell’edificio “pietre, travi, fuochi d’artificio e bottiglie incendiarie”. Inoltre hanno tentato di erigere barricate e attaccato gli agenti con sassi, oggetti contundenti e fuochi d’artificio. Poi sono stati costretti dagli agenti a rinchiudersi nella moschea.
Fonti palestinesi aggiungono che i poliziotti hanno fatto ricorso a gas lacrimogeni e che finora si ha notizia di una decina di contusi, tra i quali ci sono due poliziotti. I disordini si sono verificati poco dopo che il luogo, sacro sia per i musulmani sia per gli ebrei, era stato aperto ai fedeli di religione ebraica in occasione del Tisha b’Av, giorno di digiuno e di lutto per commemorare la distruzione del primo e del secondo Tempio. La moschea di al-Aqsa, infatti, è il terzo luogo sacro per l’Islam e il primo per gli ebrei che chiamano il sito Monte del Tempio e lo venerano perché considerato luogo in cui un tempo sorgeva il loro secondo Tempio, distrutto nel 70 d.C.
La scorsa notte decine di migliaia di fedeli hanno gremito la Spianata del Muro del Pianto e oggi le preghiere pubbliche proseguono. Secondo la polizia israeliana, gli agenti sono intanto riusciti a riportare l’ordine.
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