l'espresso
Secondo gli ultimi sondaggi
i greci sosterrebbero la troika
e
accetterebbero le richieste dei creditori. Quello stesso popolo che
solo sei mesi fa chiedeva a Tsipras di uscire dall'austerità, oggi
sembra orientato ad appoggiare nelle urne quei 'diktat' da cui voleva
essere liberato.
Tante persone in queste ore sono scese in piazza ad Atene e in tutta la Grecia per sostenere il Sì. I sondaggi del quotidiano greco ' Kathimerini ', che indicavano il 43,3% dei greci a favore del "Si" con il 39,3% schierato con il premier, sono stati smentiti dalla società GPO, la presunta autrice del sondaggio. "Non abbiamo alcuna responsabilità per quelle cifre pubblicate dai media e useremo tutti i mezzi legali per tutelare i nostri interessi”, fa sapere l’azienda in un comunicato. Non è chiaro chi abbia passato al giornale quei risultati, ma il cambio di opinione dei greci è comunque evidente.
Alle elezioni di gennaio ben oltre la metà dei greci si era schierato a favore dei partiti radicalmente anti-austerità. Dei 300 seggi disponibili in parlamento, 149 sono finiti a Syriza mentre altri 17 sono andati agli ultra-nazionalisti di Alba Dorata, gli unici a sostenere Tsipras e il fronte del no. Con questi numeri, dunque, il sostegno agli anti-europeisti dovrebbe essere maggioritario. Ma i sostenitori della troika crescono giorno dopo giorno.
Nei giorni immediatamente precedenti all’annuncio del referendum i sondaggi parlavano di una Grecia schierata al fianco del suo governo. A seguito delle esitazioni di Tsipras, della chiusura delle banche e della paura di rimare isolati, il fronte del "Sì" ha iniziato a rimontare. Il 74% sostiene che la Grecia debba a qualunque costo rimare nell'euro .
Negli ultimi giorni migliaia di greci che sono scesi in piazza armati di bandiere dell'Unione europea per invitare i propri concittadini a votare sì. "Non c'è altra scelta" dicono in molti. "Fuori dall'euro non sappiamo che futuro ci aspetti e per questo abbiamo paura".
La stampa liberale e filo-europeista greca invita i cittadini a votare Si per scongiurare che gli estremismi guadagnino posizioni. Ad aumentare la paura per un'alleanza tra Syriza e l'estrema destra è stata la scarcerazione di uno dei leader di Alba Dorata a cui i media ellenici hanno dato ampia risonanza. Si tratta di Ilias Kasidiaris, deputato e portavoce del movimento, considerato uno dei leader più carismatici, che si trovava in carcere dallo scorso luglio in attesa di processo con l'accusa di banda armata. Secondo i media ellenici la sua liberazione sarebbe una concessione fatta dal governo in cambio del sostegno del partito alla causa di Tsipras.
Tante persone in queste ore sono scese in piazza ad Atene e in tutta la Grecia per sostenere il Sì. I sondaggi del quotidiano greco ' Kathimerini ', che indicavano il 43,3% dei greci a favore del "Si" con il 39,3% schierato con il premier, sono stati smentiti dalla società GPO, la presunta autrice del sondaggio. "Non abbiamo alcuna responsabilità per quelle cifre pubblicate dai media e useremo tutti i mezzi legali per tutelare i nostri interessi”, fa sapere l’azienda in un comunicato. Non è chiaro chi abbia passato al giornale quei risultati, ma il cambio di opinione dei greci è comunque evidente.
Alle elezioni di gennaio ben oltre la metà dei greci si era schierato a favore dei partiti radicalmente anti-austerità. Dei 300 seggi disponibili in parlamento, 149 sono finiti a Syriza mentre altri 17 sono andati agli ultra-nazionalisti di Alba Dorata, gli unici a sostenere Tsipras e il fronte del no. Con questi numeri, dunque, il sostegno agli anti-europeisti dovrebbe essere maggioritario. Ma i sostenitori della troika crescono giorno dopo giorno.
Nei giorni immediatamente precedenti all’annuncio del referendum i sondaggi parlavano di una Grecia schierata al fianco del suo governo. A seguito delle esitazioni di Tsipras, della chiusura delle banche e della paura di rimare isolati, il fronte del "Sì" ha iniziato a rimontare. Il 74% sostiene che la Grecia debba a qualunque costo rimare nell'euro .
Negli ultimi giorni migliaia di greci che sono scesi in piazza armati di bandiere dell'Unione europea per invitare i propri concittadini a votare sì. "Non c'è altra scelta" dicono in molti. "Fuori dall'euro non sappiamo che futuro ci aspetti e per questo abbiamo paura".
La stampa liberale e filo-europeista greca invita i cittadini a votare Si per scongiurare che gli estremismi guadagnino posizioni. Ad aumentare la paura per un'alleanza tra Syriza e l'estrema destra è stata la scarcerazione di uno dei leader di Alba Dorata a cui i media ellenici hanno dato ampia risonanza. Si tratta di Ilias Kasidiaris, deputato e portavoce del movimento, considerato uno dei leader più carismatici, che si trovava in carcere dallo scorso luglio in attesa di processo con l'accusa di banda armata. Secondo i media ellenici la sua liberazione sarebbe una concessione fatta dal governo in cambio del sostegno del partito alla causa di Tsipras.
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