sabato 15 dicembre 2012

Consumi benzina: sempre più giù giù giù

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I consumi petroliferi italiani sono scesi del 35% dal 2006 ad oggi.

Già solo questo dato mette i brividi. Sicuramente include nel conto la conversione di centrali a olio combustibile in centrali a gas, ma è impressionante lo stesso.
Intanto vediamo i dati di novembre come comunicati dall'Unione Petrolifera:
Consumi petroliferi -11,4% rispetto a novembre 2011; benzina -11,4%, gasolio autotrazione -12,4%. Periodo gennaio-novembre tutti i carburanti -10,2%. Continua anche il crollo delle immatricolazioni, -20% a novembre.
Qualcuno sicuramente dirà che è una buona notizia: non avevamo sempre anelato ad una consistente diminuzione del consumo petrolifero? Certo: ma sarebbe dovuto essere un calo pianificato a tavolino, una decrescita del petrolio a favore di una crescita degli investimenti in rinnovabili, in un'ottica di sostenibilità e di risposta alla crisi energetica mondiale. Insomma una precisa scelta politica ed economica.
Invece ci ritroviamo col calo dei consumi causato dalla disperazione, dalla crisi finanziaria, da tagli individuali ai consumi e soprattutto dal calo del commercio di merci. Non certo buone notizie.
Si è sempre sostenuto che la domanda di petrolio è anelastica, e che può reggere contrazioni solo fino ad un certo punto. Al momento, siamo oltre l'11%: fino a quando si potrà scendere ancora, tagliando di certo anche sprechi e usi superflui, senza distruggere pesantemente l'economia e la vita quotidiana?
Non si sa. Viviamo in un'epoca sperimentale.

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