domenica 11 novembre 2012

Fiat, in Serbia vince la protesta: +13% del salario per 2500 operai


Ancora tensioni e proteste dei Cobas a Pomigliano d'Arco in attesa di lunedì quando avverrà la ripresa produttiva dello stabilimento del gruppo Fiat.  Nel frattempo in Serbia a seguito delle proteste dei sindacati si è raggiunto un accordo ed è stato deciso un aumento salariale pari al +13% per i 2.500 operai impegnati nella produzione della 500L.
L'intesa va a cambiare l'accordo sottoscritto quando ha aperto lo stabilimento di Kragujevac. Si prevedeva un salario di 32-34 mila dinari, ovvero 285-300 euro al mese, il più basso del gruppo - non ha mancato di sottolineare il sindacato serbo - e turni di lavoro di dieci ore su quattro giorni.  Secondo il nuovo accordo è previsto il pagamento di una tredicesima mensilità e un bonus una tantum, ripartito in due rate, per un totale di circa 36 mila dinari, vale a dire intorno a 320 euro. Sull'orario di lavoro invece si continua a contrattare. ''Pieno sostegno alle lotte dei lavoratori di Pomigliano e Kraguievac che in questi giorni stanno lottando contro la Fiat: per l'occupazione, per il salario, contro carichi di lavoro massacranti - dichiara Paolo Ferrero, Segretario Nazionale di Rifondazione. - Di fronte ai lavoratori che lottano per la loro vita fa semplicemente schifo che Marchionne l'anno scorso abbia rubato uno stipendio di ben 14,5 milioni di euro, pari allo stipendio di 3.500 operai serbi che si sono rotti la schiena tutto l'anno in catena di montaggio''.

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