La modifica al codice civile approvata dalla Camera riconosce pieni diritti ai figli nati fuori dal vincolo matrimoniale. Ora il legame di parentela si estende integralmente alle famiglie dei genitori anche se hanno contratto un nuovo matrimonio.
ROMA - L'aula della camera ha dato il via libera al testo unico che eguaglia i diritti dei figli naturali a quelli dei figli legittimi, ovvero nati all'interno del matrimonio. Il disegno di legge - passato con 366 favorevoli, 31 contrari, 58 astenuti - è stato approvato in terza lettura dall'aula di Montecitorio.Passato senza modifiche, dopo i cambiamenti apportati dal Senato, il provvedimento approvato diventa legge. Sul testo alcuni gruppi avevano lasciato libertà di coscienza.
Le novità - La legge sui figli naturali è composta da 6 articoli e modifica il codice civile con l'obiettivo di eliminare le distinzioni tra status di figlio legittimo e status di figlio naturale. Da adesso il vincolo di parentela sussisterà tra le persone che discendono da un medesimo stipite, indipendentemente dal carattere legittimo o naturale della filiazione, in modo da consentire la creazione di rapporti di parentela tra il figlio naturale e la famiglia del genitore. Il riconoscimento quindi non esercita effetti soltanto per il genitore che l'ha effettuato, ma estende la propria efficacia anche sui parenti del genitore stesso. In questo modo, in caso di morte dei genitori, i bambini potranno essere affidati ai nonni e non dati in adozione.
Si stabilisce anche il diritto del figlio naturale ad essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni; anche dal punto di vista ereditario ai figli naturali saranno assegnati pieni diritti.
Le reazioni - "Quella di oggi è una giornata importantissima per i diritti degli italiani. Non ci saranno più figli e figliastri, ma figli e basta. Abbiamo approvato norme moderne che cancellano, una volta per tutte - ha dichiarato il capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia Donatella Ferranti - quella distinzione anacronistica tra figli nati all'interno del matrimonio e figli nati in coppie non sposate".
Viva soddisfazione è stata espressa anche da Alessandra Mussolini "per l'approvazione di questo atto di civiltà che equipara i figli naturali a quelli nati in costanza di rapporto matrimoniale". Questo provvedimento, secondo il portavoce di Diritti e Libertà Massimo Donadi "è un passo importante verso l'estensione dei diritti, tema sul quale l'italia ha ancora un lungo percorso da compiere".
"Da oggi non esisteranno più figli di serie A e di serie B, un odioso distinguo che caratterizzava i figli nati al di fuori del matrimonio - ha dichiarato l'ex ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna - e non saranno i bambini a dover pagare con l'appellativo di 'figliastri' le scelte dei genitori".
L'approvazione della riforma del codice civile che la Camera ha deliberato dopo la precedente approvazione da parte del Senato, sta incontrando anche vari dissensi.
"Il vero paradosso - ha dichiarato la parlamentare UDC Paola Binetti - è che questa legge nata per riconoscere ai figli naturali il diritto ad una famiglia, ha distolto la sua attenzione mettendo in primo piano la drammatica patologia di una famiglia colpita da uno dei crimini più gravi che si conoscano: l'incesto".
Parla di "sacralizzazione dell'incesto" anche l'esponente Pdl Alfredo Mantovano, che ha commentato l'approvazione da parte della Camera come " l'ossequio a quell'ideologia sessantottina che continua a fare danni".
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