domenica 25 novembre 2012

Crisi, l'Italia senza i redditi da pensione starebbe peggio della Grecia, I dati shock dell'Inps

La crisi ha tagliato il potere d'acquisto delle famiglie del 5,2%. Un vero e proprio salasso che l’Inps ha calcolato dal 2008 fino al 2011. La contrazione e' stata dell'1,4% nel 2008, del 2,5% nel 2009, dello 0,4% nel 2010 e dello 0,9%. Visto che il 2012 si sta concludendo senza la cosiddetta “ripresina” e pure con una inflazione di tutto rispetto superiore al 2%, il taglio potrebbe quindi arrivare molto realisticamente al 7%.Ma a tamponare la situazione una mano viene dai redditi da pensione, e dagli ammortizzatori sociali in genere. 
Secondo i dati dell'Istituto previdenziale, elaborati dall'Adnkronos, i redditi familiari ammontano, complessivamente, a 1.529 miliardi e si dividono in: redditi primari (1.165 miliardi), che si sommano a 219 miliardi di prestazioni sociali distribuite dall'Inps (pensioni, trattamenti temporanei e altro), 119 miliardi di altre prestazioni sociali erogate da altri soggetti e 26 miliardi di altri trasferimenti vari. Una volta detratti contribuenti e imposte la somma effettivamente a disposizione delle famiglie e' scesa a 1.053 miliardi. I redditi primari, i redditi da lavoro, sono quindi passati a causa della crisi (licenziamenti e cassa integrazione) dal 78,5% del totale nel 2007 al 76,2% del 2011, mentre le prestazioni sociali sono passate dal 21,5% al 23,8%. La situazione delle famiglie, quindi, avrebbe potuto essere ''ben piu' grave senza l'intervento compensativo delle prestazioni sociali'', osserva l'Inps.

Il reddito delle famiglie consumatrici, senza considerare l'effetto dell'inflazione, dal 2008 al 2011 e' aumentato di 5 miliardi di euro (+0,4%); il potere d'acquisto si e' pero' ridotto di 38,6 miliardi (-3,7%). Il reddito primario lordo disponibile in tre anni e' sceso di 23 miliardi, mentre in termini di potere d'acquisto si registra un crollo di 70,5 miliardi (-6,7%).
Secondo le stime dell'Inps le prestazioni sociali hanno consentito di recuperare il 20% della caduta del reddito primario delle famiglie.
Il pagamento dell'assegno al nucleo familiare, secondo le stime dell'Istituto, nel 2011 spetta a circa 1,4 milioni di pensioni previdenziali, per un importo complessivo annuo di 785 milioni di euro. Piu' di un assegno su due va ai trattamenti di vecchiaia (57%), che vengono riscosse soprattutto dagli uomini (76%). Oltre la meta' degli assegni (53%) e' erogata al Sud e Isole, il 30,2% al nord e il 17% al centro.

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