martedì 20 novembre 2012

Carceri, il dramma del sovraffollamento. Antigone: "In arrivo dall'Ue 400 sentenze di condanna"

Quest'anno sono 93 i detenuti morti in carcere, di cui 50 per suicidio, uno per sciopero della fame, uno per overdose, uno per omicidio, nove per malattia e 31 per cause “ancora da accertare”. Questo dicono, almeno, i dati ufficiali. L'eta' media dei detenuti deceduti e' di poco inferiore ai 40 anni, cosi' come quella dei soli suicidi. Di questi ultimi, poco piu' del 30% e' di origine straniera e solo due le donne.
E' quanto emerge dal Rapporto "Senza dignita'", presentato ieri a Roma dall'associazione Antigone. La drammatica radiografia non ha mancato di rimettere al centro le polemiche sul sovraffollamento (al 142%) dei penitenziari, piaga per la quale l’Italia sta rischiando ben 400 sentenze di condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. "Severino afferma che vuole concludere il suo mandato con l'approvazione del Ddl sulle misure alternative - scrive, in una nota, il deputato radicale Rita Bernardini. e' triste e umiliante vederla far finta di svuotare il mare di illegalita' e di barbarie con il cucchiaino di provvedimenti inutili". Il ministro, continua, "non puo' non sapere che essendo le misure alternative da lei previste applicabili solo a reati con la pena massima di 4 anni, nessuno degli attuali 67.000 ristretti nelle nostre carceri potra' uscire".


Intanto, è al 26° giorno di sciopero della fame il gruppo composto dalla stessa Bernardini con Irene Testa, Valter Vecellio, Maurizio Bolognetti e altri centinaia di detenuti e loro familiari, rappresentanti di associazioni, del volontariato, di esponenti sindacali degli agenti di polizia penitenziaria, dei direttori e dirigenti delle carceri contro la drammatica situazioni delle carceri italiane.
Gli altri dati del rapporto mettono in luce non solo che nel primo semestre del 2012 a lavorare sono stati 13.278 detenuti, meno del 20% del totale dei reclusi e comunque una cifra molto inferiore rispetto al numero dei condannati (che al 30 giugno erano 38.771), ma che delle 66.685 persone detenute al 31 ottobre 2012, ben il 40,1% (26.804) non sconta una condanna definitiva ma e' in carcere in custodia cautelare.

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