domenica 25 novembre 2012

La squadra rosa di Crocetta: 7 donne in giunta

REGIONE SICILIA 
PALERMO. Nelli la studentessa, Francesca, Patrizia e Lucia le funzionarie pubbliche, Mariella la sindacalista, Linda la manager, Ester la sovrintendente dell'orchestra sinfonica. Sette donne in una giunta di 12 assessori guidata da Rosario Crocetta, il vulcanico presidente della Regione siciliana la cui parola d'ordine è Rivoluzione. All'assemblea regionale, con le elezioni del 28 ottobre, si era registrato un altro record: 15 su 90 le donne elette. Nelle precedenti 15 legislature, cominciate con le prime elezioni del 20 aprile 1947, le presenze femminili erano state in tutto solo 17. La presenza più folta di donne - prima dell'attuale legislatura - risale al '47, quando furono elette le democristiane Ines Giganti Curella e Paola Verducci Tocco, laureata in Lettere la prima e farmacista la seconda; e la casalinga Gina Mare Pani, del Blocco del Popolo, che raggruppava i partiti della sinistra. 
In Sicilia non s'era mai visto un esecutivo a maggioranza femminile, se si esclude il pan-femminismo dell'ex governatore Salvatore Cuffaro, che aveva solennemente affidato le sorti dell'Isola alla Madonna. Ma ieri sera Crocetta, in visita alla Madonna delle Lacrime di Siracusa, ha «riconfermato la devozione dei siciliani alla stessa Madonna scelta dal suo predecessore, aggiungendo una considerazione un po' più profana: «Sette donne in giunta non si erano viste neanche in Svezia».  


Le donne della giunta Crocetta hanno storie molto diverse. Lucia Borsellino è la figlia di Paolo e sarà l'assessore alla Salute. Nelli Scilabra, 29 anni, studentessa fuoricorso di giurisprudenza e prima eletta nel Senato accademico, è passata dai movimenti di protesta alle stanze dell'assessorato all'Istruzione e formazione, finora palestra delle clientele. Il suo compito sarà duro e ieri gli studenti del Collettivo universitario autonomo, che hanno sfilato in corteo a Palermo contro i tagli del governo Monti, hanno mostrato perplessità sulla sua nomina: «Rappresenta la continuità con la casta e per questo è stata premiata» ha detto Turi Pirrone, studente di Lettere. 
Titolare dell'Economia è Francesca Basilico D'Amelio, un passato al ministero dello Sviluppo economico ai tempi di Pierluigi Bersani. Un assessorato cruciale in una Regione che cammina sull'orlo del precipizio. Patrizia Valenti ed Ester Bonafede, espressione dell'Udc costretta a colorarsi di rosa, vanno alla Funzione pubblica e alla Famiglia (nome che richiama tanto le atmosfere della Barilla, dato da Cuffaro a quello che un tempo si chiamava, con pertinenza, assessorato agli Enti locali). Mariella Lo Bello, ex segretaria della Camera del lavoro di Agrigento e recentemente candidata a sindaco della città dei Templi, ha la delega al Territorio e ambiente. Infine, Linda Vancheri, che viene dalla Confindustria di Ivan Lo Bello e Antonello Montante, espressione di quell'imprenditoria che da qualche anno ha dichiarato guerra alla mafia e al pizzo. 
Basterà questo nutrito drappello di donne a cambiare le cose in Sicilia? Crocetta ne è convinto e ieri anche Franco Battiato, assessore al Turismo, ha detto che il profilo così poco tradizionale dell'esecutivo lascia ben sperare, sempre che il "papalino" Antonino Zichichi, 83 anni, fondatore del centro Ettore Majorana, possa dirsi una novità (Cuffaro, folgorato da un uomo che rappresentava scienza e fede, lo aveva designato come suo consulente, ma fu un'infatuazione breve). Il professore si occuperà di alcune questioni specifiche, lasciando gli aspetti politici, cioè le rogne, a Crocetta. Tra le questioni specifiche, ha detto con chiarezza, c'è il potenziamento della sua creatura, il Majorana. Un tempo generosamente finanziata dalla Regione e da qualche anno un po' a stecchetto

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