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Succede così. Si trova un farmaco che funziona, ma non è contemplato
dai famigerati “protocolli”, concepiti non per adeguarsi ai singoli casi
dei pazienti, ma alle tasche degli azionisti di Big Pharma, oltre che
ad altri scopi inenarrabili. Allora il medico o i medici di turno che
decidono di andare avanti lavorando “in scienza e coscienza” secondo il
principio di Ippocrate del primum non nuocere, vengono silenziati e
stalkizzati, questa volta persino se a mettersi a difenderlo c’è niente
pò pò di meno che un ex Ministro della Salute francese. E’ successo con
il covid, qua,
a proposito del Dott Raoult e della clorochina, un farmaco
improvvisamente diventato pericoloso ma che fino a qualche mese fa era
considerato innocuo al punto da essere somministrato come preventivo
della malaria e che tutti i viaggiatori d’Africa avranno usato almeno
una volta nella loro vita, senza speciali contro indicazioni o effetti
collaterali. Anche perché gli effetti collaterali rischiano di iniziare
con l’uso cumulato nel tempo.
Ma all’improvviso un farmaco che funziona viene ammantato di effetti
collaterali peggiori dei vantaggi potenziali, oppure sparisce dagli
scaffali e diventa difficile ottenerlo.
Avevo notato la stessa tattica per una sostanza, il glutatione, che
mescolato in una fisiologica con vit c e acetilcisteina e trasfuso nel
sangue, costituisce un potentissimo antiossidante che, tra le altre
cose, salvò il mio gatto l’anno scorso da morte sicura. Il glutatione
che mi procurai lo trovai per puro caso solo perché era stato
dimenticato in qualche magazzino di farmacia, visto che per tutto l’anno
scorso il glutatione era sparito da tutti i paesi del mondo
occidentale. (1)
Perché funziona. Ma non si vuole che si sappia. E funziona su tutta
una serie di malattie che trovano nello stress ossidativo la principale
causa di squilibrio immunitario, dal meccanismo del cancro, alla difesa
contro l’influenza. Perché semplicemente è uno dei metodi più efficaci
per potenziare il sistema immunitario, ampio campo di indagine nel quale
BigPharma non vuole mai investire, poiché il suo modello di business si
basa sulla sperimentazione di una singola sostanza, brevettata, di cui
si possa dimostrare che riduce la mortalità di una determinata malattia
come il cancro, o che semplicemente la procrastina, senza interessarsi
minimamente alla salute e alla guarigione della persona umana
considerata nel suo insieme. E se il metodo di aumentare l’immunità
riguarda sostanze o metodi non brevettabili, non interessa.
Nel mondo intero, la tattica di oscurare il farmaco ha funzionato in
tutti quei paesi ligi agli ordini dell’OMS-Cina-Bill Gates di cui
l’Italia è uno dei più zelanti zerbini, mentre nei paesi in cui le
istituzioni avevano veramente a cuore la salute dei cittadini si faceva
incetta del farmacto (Grecia, Madagascar, India ecc).
Ma con il dietrofront di Lancet su uno studio taroccato per
distruggere l’efficacia del farmaco idrossiclorochina, questa volta le
cose sono arrivate veramente a galla, al punto che l’ex Ministro della
Sanità francese, Douste Blazy, ne ha parlato in un tg della rete
televisiva francese, recentemente.
Buon ascolto.
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