Al premier Giuseppe Conte manca all’appello solo il via libera del Movimento 5 Stelle per accettare il MES senza condizionalità, proposto dall’Unione Europea per far fronte all’emergenza coronavirus purche si effettuino con questo strumento solo ed esclusivamente spese sanitarie. Via libera che pare proprio non voler arrivare, e che molto probabilmente non arriverà.
Un via libera al MES, anche se senza condizionalità, potrebbe dare un ulteriore spintone ai cinquestelle in termini elettorali, visto che si sono dichiarati da sempre contrari al Meccanismo Europeo di Stabilità. Il leader del PD Zingaretti è in forte pressing sui pentastellati per spingerli a quel SI che secondo lui risolleverebbe la sanità italiana, ma molto probabilmente darebbe una ulteriore spallata ai grillini.
“Oggi possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica.
o non credo che possiamo permetterci ancora di tergiversare. La danza immobile delle parole, slogan, furbizie lasciamoli alle destra, noi anche nel nostro partito dedichiamoci a dare risposte“.
Secondo Zingaretti “il Mes è stato criticato e combattuto da molti, ma ora è uno strumento finanziario totalmente diverso da quello del passato. Le destre sono abituate a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli. Il motivo? E’ semplice: sui problemi delle persone ci campano“.
Ma per il momento la risposta del principale alleato del Pd, il M5s, resta la stessa: NO al MES.
“Il Mes? Il Pd dovrebbe prima spendere i soldi che i loro ministri hanno in portafoglio e che i loro presidenti di Regione hanno per la sanità e non stanno spendendo. Oltre i 16 miliardi che ci sono già per gli investimenti. Il Paese ha bisogno di spendere i soldi stanziati per far ripartire l’economia e non di fare campagna su uno strumento che è diventato una bandierina“. A dirlo è Stefano Buffagni, viceministro M5s allo Sviluppo, in un’intervista al Corriere della Sera.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Zingaretti sembra essere invece Beatrice Lorenzin, ex ministra della Salute, secondo la quale il Mes va accettato perché non porta condizioni negative all’Italia:
“Zingaretti ha ragione e ha fatto bene a dare una stretta sul Mes. Conte si deve convincere: quei soldi sono fondamentali per riformare la Sanità italiana e adeguare le strutture del Sud a quelle del Nord“.
Secondo da Lorenzin inoltre questi soldi sarebbero una buona occasione per attrezzarsi “per un’eventuale recrudescenza del virus o per nuove epidemie che potrebbero arrivare in futuro“.
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