In
un Paese dove i nostri diritti annegano noi lanciamo un salvagente, e
lo facciamo nell’unica maniera utile per essere ascoltati:
organizzandoci insieme ad altri stagionali da Nord a Sud.
LUNEDI’
29 GIUGNO scendiamo in piazza per dire a questo Governo, sordo con noi
lavoratori stagionali e autonomi ma ben addomesticato alle pretese di
Confindustria, che anche noi abbiamo bisogno di aiuti concreti.
Inutile
l’indennità Covid da cui la maggior parte di noi è rimasta tagliata
fuori. Infame la frammentazione fatta nuovamente sulla nostra pelle:
scomposti precovid in mille contratti flessibili, oggi siamo
ulteriormente suddivisi tra stagionali e non stagionali per colpa di un
codice (Unilav, Uniemens, Ateco) e per questo tagliati fuori dall’unico
ammortizzatore sociale a cui potevamo appellarci per far fronte a questi
lunghi mesi di inattività.
Non
siamo codici, siamo lavoratori e con il nostro sudore teniamo in piedi
una fetta importante dell’economia di questo Paese, è arrivato il
momento di pretendere soluzioni anche per noi. Per noi che la ricchezza
la produciamo, noi che oggi vogliamo essere ascoltati e tutelati. Tre
mesi di mutismo e di giochini tra nuove circolari dell’Inps e
dichiarazioni sibilline della Ministra del Lavoro Catalfo hanno solo
alimentato la nostra rabbia. Pretendiamo delle MISURE PERMANENTI E
RISOLUTIVE: chiediamo a gran voce il #bonus600 euro per tutti gli stagionali, la proroga della #Naspi
fino a maggio 2021 e un integrazione salariale sia per chi non sta
lavorando sia per chi lavorerà meno a causa del Covid. Ma pretendiamo
anche la regolarizzazione di un settore dove lo sfruttamento era ed
normalità e dove le condizioni di lavoro quest’anno con la scusa della
crisi Covid rischiano solo di peggiorare.
Lavoro
nero e lavoro grigio, assenza del giorno libero, zero maggiorazioni in
busta paga, ore pagate a forfettario, sotto-inquadramento e
demansionamento. Tutto questo è prassi durante la stagione. Per questo
pretendiamo di essere tutelati e che vengano rispettati i nostri
diritti.
E’
necessario un massiccio impegno dell’ispettorato del lavoro, oggi
totalmente assente, per rompere questo meccanismo di sfruttamento ed
irregolarità; inoltre troviamo sia necessario istituire un #unicoCCNL per tutto l’indotto turistico e un #salariominimo a 9 euro lordi l’ora che porti a rialzo i tabellari retributivi.
Queste sono le nostre richieste, questi i punti su cui daremo battaglia.
Coordinamento Nazionale Stagionali in Lotta
Coordinamento Nazionale Stagionali in Lotta
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