domenica 28 giugno 2020

Lunedi manifestazioni dei lavoratori stagionali in tutta Italia.


In un Paese dove i nostri diritti annegano noi lanciamo un salvagente, e lo facciamo nell’unica maniera utile per essere ascoltati: organizzandoci insieme ad altri stagionali da Nord a Sud.
LUNEDI’ 29 GIUGNO scendiamo in piazza per dire a questo Governo, sordo con noi lavoratori stagionali e autonomi ma ben addomesticato alle pretese di Confindustria, che anche noi abbiamo bisogno di aiuti concreti.

Inutile l’indennità Covid da cui la maggior parte di noi è rimasta tagliata fuori. Infame la frammentazione fatta nuovamente sulla nostra pelle: scomposti precovid in mille contratti flessibili, oggi siamo ulteriormente suddivisi tra stagionali e non stagionali per colpa di un codice (Unilav, Uniemens, Ateco) e per questo tagliati fuori dall’unico ammortizzatore sociale a cui potevamo appellarci per far fronte a questi lunghi mesi di inattività.

Non siamo codici, siamo lavoratori e con il nostro sudore teniamo in piedi una fetta importante dell’economia di questo Paese, è arrivato il momento di pretendere soluzioni anche per noi. Per noi che la ricchezza la produciamo, noi che oggi vogliamo essere ascoltati e tutelati. Tre mesi di mutismo e di giochini tra nuove circolari dell’Inps e dichiarazioni sibilline della Ministra del Lavoro Catalfo hanno solo alimentato la nostra rabbia. Pretendiamo delle MISURE PERMANENTI E RISOLUTIVE: chiediamo a gran voce il #bonus600 euro per tutti gli stagionali, la proroga della #Naspi fino a maggio 2021 e un integrazione salariale sia per chi non sta lavorando sia per chi lavorerà meno a causa del Covid. Ma pretendiamo anche la regolarizzazione di un settore dove lo sfruttamento era ed normalità e dove le condizioni di lavoro quest’anno con la scusa della crisi Covid rischiano solo di peggiorare. 


Lavoro nero e lavoro grigio, assenza del giorno libero, zero maggiorazioni in busta paga, ore pagate a forfettario, sotto-inquadramento e demansionamento. Tutto questo è prassi durante la stagione. Per questo pretendiamo di essere tutelati e che vengano rispettati i nostri diritti.
E’ necessario un massiccio impegno dell’ispettorato del lavoro, oggi totalmente assente, per rompere questo meccanismo di sfruttamento ed irregolarità; inoltre troviamo sia necessario istituire un #unicoCCNL per tutto l’indotto turistico e un #salariominimo a 9 euro lordi l’ora che porti a rialzo i tabellari retributivi.
Queste sono le nostre richieste, questi i punti su cui daremo battaglia.
Coordinamento Nazionale Stagionali in Lotta

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