DI DEBORA BILLI
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Tra le varie entità oscure che godono di libero accesso ai piani alti della Repubblica, ce n’è una che si chiama Gavi Alliance. Mai sentita? Tal Gavi Alliance ha come missione quella di portare vaccini purchessia, a tutti, ovunque, in qualsiasi modo, e lo so che suona complottista ma non posso farci niente: la Gavi Alliance è (tra gli altri) di Bill Gates.
Vabbè, qualcuno dirà, ci siamo abituati: miliardari che non sanno come spendere
i propri soldi e quindi abbracciano costose cause globali (anche se
preferiamo di gran lunga le fisse di Elon Musk coi viaggi spaziali). Il
problema, però, è che in questo caso i soldi non sono i suoi ma i
nostri. La Gavi Alliance è infatti uno dei principali destinatari degli
“aiuti umanitari” italiani, con ben 100 milioni di euro l’anno delle
nostre tasse elargiti per aiutare il miliardario nel suo benefico scopo
di vaccinare a mitraglia l’intera umanità. E proprio ieri il nostro
Presidente Conte ha annunciato un aumento del 20% del contributo
italiano a tali mirabili opere: d’altronde come si fa a dir di no a Bill
Gates quando ti chiama personalmente, come è accaduto lo scorso 2
maggio?
Qualcuno inoltre
troverà legittimamente lodevole che si investa in vaccini (privati)
durante una pandemia. Ma siamo proprio sicuri sicuri che questi denari
poi finiscano tutti a scienziati, ricercatori, medici e infermieri?
Chissà. Un paio di anni fa raccontai questa storia per la Controrassegna
Byoblu (cortesemente letta dalla voce di Claudio Messora)
ovvero come la Gavi ospiti frotte di giornalisti in ricche trasferte a
spasso per il mondo: gli stessi giornalisti che poi, tornati a casa,
scriveranno quanto è bello e giusto vaccinare a destra e a manca.
D’altronde la voce “pubblicità e propaganda” è prevista nel bilancio di
qualsiasi azienda… anche se, nel caso vaccini, a volte viene il sospetto
che faccia un po’ la parte del leone.
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