venerdì 1 aprile 2016

Roma. Tronca testa bassa contro gli spazi sociali. Stamattina chiuso uno sportello sugli sfratti in un quartiere popolare.

Da più di vent’anni a Ponte di Nona, nella estrema periferia della capitale, esisteva uno spazio associativo dove migliaia di cittadini si sono rivolti ed organizzati per difendere i propri diritti, a cominciare da quello all’abitare: è situato in via della Riserva Nuova 61, da tutti conosciuto come lo sportello dell’AS.I.A./USB.

 
controlacrisi.org redazione
Uno spazio regolarmente affittato dal Comune di Roma al prezzo concordato in base alla Delibera comunale 26 del 1995. Questa mattina lo spazio è stato chiuso dal Commissario Tronca, per riacquisirlo a Roma Capitale e richiederne un affitto di mercato. Una vergogna, secondo l’AS.I.A./USB, che ricorda come nello stesso quartiere, a poche centinaia di metri, ci sia lo scandalo del “Punto Verde Qualità”, denunciato anni addietro proprio dai cittadini organizzati nello spazio di via della Riserva Nuova: un asilo nido nuovo, ma rimasto chiuso da quasi dieci anni, un centro anziani mai aperto; "strutture e risorse pubbliche sprecate - si legge in una nota di Asia/Usb - e messe al servizio degli affari privati senza alcun barlume di legalità. Accanto a tutto questo, troneggia un’enorme sala giochi di cui Ponte di Nona non ha mai sentito alcun bisogno".

Dopo anni di denunce e di proteste, qualche giorno fa il Commissario Straordinario per Roma Capitale ha anche annunciato la chiusura della palestra di Ponte di Nona, mettendo a rischio 100 posti di lavoro. "Così, invece di aprire i servizi mai attivati e chiudere quelli inutili, l’unico intervento di Tronca è quello chiudere le strutture che servono", prosegue Asia/Usb.
La bella manifestazione “Roma Non si Vende”, del 19 marzo scorso, non è bastata a Tronca per invertire la rotta: "non un posto di lavoro, non un servizio in più, ma sfratti e sgomberi. Una situazione che sta rendendo irrespirabile l’aria nelle periferie, facendo crescere la tensione nei quartieri", si legge ancora.
"La mobilitazione per difendere tutti gli spazi sociali e i luoghi dove la città si organizza è quindi destinata ad allargarsi" e l’AS.I.A./USB metterà tutte le sue risorse al servizio di questa battaglia di democrazia e di giustizia per la città.

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