Nel prossimo futuro, dobbiamo immaginare nuove sfide e nuovi orizzonti. Il pianeta su cui viviamo è sempre più affollato e bisogna ripensare a come reinventare le conoscenze della tradizione insieme alle più innovative scoperte recenti, per rispondere meglio alle nuove sfide globali. Possiamo e dobbiamo alleggerire il nostro impatto sul pianeta. Lo sforzo deve essere quello di trovare soluzioni compatibili con i bisogni del nostro pianeta.
Davide Ciccarese Ricercatore in Microbiologia ambientale e autore
Li definisco i “nuovi contadini” persone che hanno inventato un mestiere partendo dalle conoscenze della tradizione per innovarle e creare un futuro sostenibile in cui nuove soluzioni aiuteranno l’uomo a ridurre il suo impatto sul pianeta. Non pensate all’agricoltura tradizionale. Soprattutto non pensate all’agricoltura intesa come “coltivare la terra e allevare”. I nuovi contadini sono nuovi mestieri, qualcuno li ha chiamati green job, ma io preferisco la definizione di contadino, che contiene in sé il saper creare anche una relazione con il proprio territorio. Così con la mia associazione Nostrale abbiamo pensato di creare una “Università del Condatino”, dove i docenti sono appunto questi nuovi contadini.
L’anno scorso l’Università del Contadino, ha visto la sua prima edizione con la collaborazione del Wwf, hanno partecipato docenti esperti e la risposta del pubblico è stata davvero incoraggiante.
Nella prima versione abbiamo avuto la partecipazione di docenti straordinari.
Mauro Veca, un apicultore urbano di Milano, ha saputo ridare a questo mestiere un nuovo senso di attenzione per il territorio e la biodiversità insegnando a grandi e piccoli ogni giorno il valore del miele, soprattutto in città. Emanuele Cavallo, architetto specializzato in architetture in terra, ha letteralmente innovato l’architettura abitativa creando case e interni in terra di pregio e riscoprendo la terra come elemento sostenibile per creare abitazioni a basso impatto ambientale. Oppure Paola Anzichè, esperta di intrecci, artista internazionale che ha sapute svolgere un percorso di innovazione dell’intreccio e dei suoi contenuti culturali e tradizionali, riscoprendo le materie tessili agricole ormai dimenticate ma che un tempo erano uno degli ambiti in cui l’Italia si posizionava al primo posto al mondo.
Così quest’annno, con il supporto di Legambiente, abbiamo deciso di dare vita ad un nuovo anno “accademico” con nuovi docenti talentuosi e innovatori della conoscenza agricola. Raffaella de Ponti che conosce le erbe, le tradizioni erboristiche e le conoscenze antropologiche che ne derivano. Si definisce una Naturopata, ma la definizione è stretta. Con lei abbiamo pensato di creare un corso sulle erbe selvatiche, per conoscerle anche nel contesto urbano.
Un altra docente Barbara Pollini, si definisce un ecodesign, ma anche qui la definizione è riduttiva. Barbara ha studiato all’estero ed è tornata in Italia. Ha importato una nuova branca del design che utilizza materiali vivi o autogenerativi che possono essere utilizzati per realizzare prodotti con prestazioni di altissima qualità e sostenibilità. Ma il bello è che con lei abbiamo fatto un ragionamento anche sul cibo del futuro, cosi al corso insegnerà quali saranno cibi del futuro ( alghe, funghi, insetti) che potranno essere coltivati anche in casa, nutrendoli con materiali di scarto della filiera alimentare.
Poi siamo andati in uno egli orti urbani piu belli di Milano e con Verde Officina con l’architetta Alice Strada, si insegnerà a progettare un vero e proprio orto urbano sul balcone, le lezioni si terranno proprio nell’orto urbano di Via Padova, grazie all supporto di Franco Beccari di Legambiente.
Ed infine siamo andati in Cascina Cuccagna, una cascina urbana nel centro di Milano e con Chiara Guazzoni si terrà un corso di Orto e Giardino biologico con falegmameria, per realizzare l’orto in contesto urbano. Questa volta il corso avrà il supporto della Falegnameria di Cuccagna, e si insegnerà a costruire con le proprie mani tutto cio di cui si ha bisogno per arredare e gestire al meglio gli spazi creando strutture in legno. Tecniche e metodi che in città sono necessari per poter gestire il prioprio orto urbano.
Abbiamo pensato a tutto questo perché abbiamo oggi è necessario tornare ad imparare a coltivare con le proprie mani ma con tecniche nuove innovative e capaci di rispondere alle sfide che ci impone la nostra quotidianità. Arianna Lamberti che ha creato un attività di erboristeria attenta alle esigenze dei clienti, divulgando la conoscenza delle piante officinali e con Nostrale ha avviato un corso sulle piante officinali capace di insegnare le pratiche per realizzare rimedi casalinghi con le erbe facilmente reperibili nel nostro territorio.
Ognuno di noi può diventare fonte di cambiamento e può costruire un futuro sostenibile. L’Università è stata creata con il sostegno di Legambiente. Nostrale e Legambiente credono in un futuro in cui tutti i cittadini possano arricchire il loro quotidiano con nuove e antiche pratiche sostenibili. I fondi raccolti saranno utilizzati per sostenere progetti di orticoltura urbana come, orti nelle scuole, attività didattiche rivolte ai cittadini e progetti di coesione sociale.
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