sabato 30 aprile 2016

A Pisa la Panzer-Division di Renzi spranga tutto ciò che trova a portata: ferito un videoreporter. E' l'Internet Day!!!

Mattinata ad alta tensione a Pisa fuori dal Cnr, dove si è celebrato l'Italian Internet Day, ovvero 30 anni dalla prima connessione italiana con la rete.
Renzi alla fine ha preferito fare il collegamento virtuale, mentre la ministra Giannini è sbarcata in città ripetendo le solite favolette sull’importanza della ricerca italiana, prevalentemente affidata ai precari.
Il bilancio finale degli scontri è di alcuni contusi: due sono manifestanti, appartenenti all'area antagonista, un altro è un agente colpito a una gamba. Tra i contusi anche il videomaker di Repubblica.it, Andrea Lattanzi che, al telefono, spiega di aver ricevuto un colpo al volto, "forse con un manganello, e uno alla schiena", mentre stava riprendendo i momenti di tensione. Insomma, “manganelli sudamericani” a quanto pare che travolgono pure gli addetti del mass media system. Circa mille persone persone, collettivi studenteschi, centri sociali, movimenti per la casa, 'No Tav', 'Usb' e 'Cobas', hanno voluto esprimere il proprio proprio dissenso nei confronti di Matteo Renzi e del Governo dietro lo slogan 'Contestiamo Renzi'. "Renzi ha paura- ha detto una manifestante a Rainews- Avrebbe dovuto essere qui in un evento che celebrava la rete, quando la rete e' proprio il nemico giurato di Renzi, che scappa. Il 'Ciaone' degli esponenti del Pd lo rispediamo al mittente. Ciaone Renzi, che ormai non si presenta a interventi pubblici". Un altro manfiestante, leggermente ferito alla testa durante gli scontri, sempre a Rainews ha detto: "Tutto questo e' successo per difendere il teatrino che celebra il Governo Renzi- ha detto- La Polizia ha caricato piu' volte e a freddo. Qui ci sono persone differenti, da vittime del 'salvabanche' a studenti, ai lavoratori. Questo Governo non ha piu' nessuna legittimita', si e' ricoperto di scandali e corruzione". La Polizia, ha ribadito, "ci ha caricato per impedirci anche solo di avvicinarci al Cnr. Continueremo a stare qui, cercheremo di raggiungere il nostro obiettivo e far sentire la nostra voce".

Nei giorni scorsi, la commissione di garanzia aveva bloccato lo sciopero nella stragrande maggioranza dei settori pubblici e privati previsto per oggi in tutta la provincia di Pisa.
“La manifestazione di oggi – si legge in un comunicato dei Cobas di Pisa - ha visto uno spropositato schieramento di CC e Ps, una città militarizzata per impedire ai manifestanti anche il solo avvicinarsi al Cnr, praticamente impossibile accedervi con il traffico paralizzato e un diritto costituzionale di fatto limitato ai minimi termini”.
Le cariche ci sono state alla fine del corteo, davanti al lancio di insalata: “una evidente sproporzione tra l'"offesa" e la risposta della Questura”, sottolineano sempre i Cobas.
“La criminalizzazione del dissenso, la limitazione del diritto di sciopero, la paura e la rassegnazione – ribadiscono i Cobas - diventano strumenti e risposte per mettere a tacere una opposizione politica, sociale e sindacale che nonostante il restringersi delle libertà\agibilità collettive e individuali non si rassegna a subire l politiche di un Governo che si accanisce con violenza inaudita contro lavoratori, studenti, disoccupati e contro chiunque rivendica diritti e tutele”. Solidarietà ai manifestanti è giunta dal Prc. “Renzi non c'è ma le botte e i manganelli ormai non li fa mancare mai – scrive in una nota il segretario Paolo Ferrero -: l'unica lingua che conosce questo governo è la repressione violenta di ogni dissenso. E' vergognoso che il governo alle domande che sgorgano dalla società dia una risposta sola: la repressione”.

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