mercoledì 20 aprile 2016

Sicurezza Alimentare. Coldiretti, blacklist dei cibi contaminati: broccoli dalla Cina e fragole dall’Egitto.

Ecco l'elenco dei prodotti che contengono residui chimici, micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge. Il "primato" delle irregolarità va a Pechino. Ma i pericoli vengono anche dal peperoncino della Thailandia e dai piselli del Kenia. Nel mirino anche la frutta dal Sudamerica.

Coldiretti, blacklist dei cibi contaminati: broccoli dalla Cina e fragole dall’EgittoBroccoli della Cina, prezzemolo del Vietnam e basilico dall’India. Ma anche melagrane, fragole e arance dall’Egitto. Sono questi i prodotti in cima alla Black list dei cibi più contaminati di Coldiretti, elaborata grazie alle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Risultati pubblicati nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa che dimostrano come questi prodotti contengano residui chimici, micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge.
La conquista della vetta della classifica da parte della Cina non è un caso, poiché il gigante asiatico – ricorda la Coldiretti – anche nel 2015 ha conquistato il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari. Su un totale di 2.967 allarmi per irregolarità segnalate in Europa, 386 (15%) hanno riguardato Pechino, che in Italia nello stesso anno ha praticamente quintuplicato (+379%) le esportazioni di concentrato di pomodoro che hanno raggiunto circa 67 milioni di chili nel 2015, pari a circa il 10% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente.

Per quanto riguarda i broccoli cinesi, il 92% del campione è risultato irregolare, così come il 78% del prezzemolo del Vietnam e il basilico dall’India, che registra 6 casi su 10 fuori norma. Nella classifica dei prodotti più contaminati elaborata alla Coldiretti ci sono però anche le melagrane dall’Egitto che superano i limiti in un caso su tre (33%), ma fuori norma dal Paese africano sono anche l’11% delle fragole e il 5% delle arance che arrivano peraltro in Italia grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dall’Unione europea. Con una presenza di residui chimici irregolari del 21%, i pericoli vengono anche dal peperoncino della Thailandia e dai piselli del Kenia contaminati in un caso su 10.
“I problemi – sottolinea la Coldiretti – riguardano anche la frutta dal Sudamerica come i meloni e i cocomeri importati dalla Repubblica Dominicana, che sono fuori norma nel 14% dei casi per l’impiego di Spinosad e Cypermethrin. E’ risultato irregolare il 15% della menta del Marocco, un altro Paese a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori da mensa che hanno messo in ginocchio le produzioni nazionali. L’accordo con il Marocco – precisa la Coldiretti – è fortemente contestato dai produttori agricoli proprio perché nel Paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa“. “Non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

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