venerdì 1 aprile 2016

"Sicurezza, le scuole fuori norma devono essere chiuse". Lo dice la Cassazione. Uds: "Un passo avanti".

Sul crollo al liceo Darwin di Torino, avvenuto il 22 novembre 2008, che segnò una pagina nera nella storia dell’edilizia scolastica in Italia con la morte di Vito Scafidi, ieri è stata confermata la condanna per sei responsabili.

controlacrisi.org fabrizio salvatori
La Cassazione ha infatti emanato una sentenza fondamentale: “Le scuole che non offrono un adeguato livello di sicurezza per l’incolumità degli allievi e del personale che ci lavora devono essere chiuse su iniziativa degli insegnanti che hanno accettato di ricoprire il ruolo di responsabili della sicurezza e prevenzione e che agiscono su delega del preside e non possono rimanere inerti di fronte a criticità foriere di pericoli”. La scuola ed i responsabili alla sicurezza, dunque, sono considerati tra i principali responsabili per quanto riguarda la sicurezza edilizia. “Come sindacato studentesco riteniamo sia stato fatto un passo in avanti verso la considerazione del problema dell’edilizia come basilare per la comunità scolastica. Pensiamo tuttavia che non si possa considerare tale sentenza una soluzione al problema.” - afferma Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti - “Denunciamo da anni la condizione in cui versano le strutture scolastiche, conosciamo i drammi che ne derivano e spesso, quando si procede alla chiusura delle scuole a rischio, le alternative della locazione sono capannoni industriali ed altri “alloggi” di fortuna.

“Vogliamo un piano nazionale per l’edilizia scolastica che consideri l’anagrafe dell’edilizia” - conclude l’UdS - “più indagini dimostrano che oltre il 46% delle strutture scolastiche in Italia necessitano di manutenzione urgente, i finanziamenti irrisori del Governo non son serviti neanche per rifare l’intonaco sulle pareti. Oggi più che mai è necessario dare una risposta a tutti coloro i quali rischiano la vita ogni giorno in strutture fatiscenti e con pericolo di crollo. Gli investimenti per la prevenzione delle tragedie sono l’unica soluzione reale a questa piaga della scuola italiana”.

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