La Cassazione ha infatti emanato una sentenza
fondamentale: “Le scuole che non offrono un adeguato livello di
sicurezza per l’incolumità degli allievi e del personale che ci lavora
devono essere chiuse su iniziativa degli insegnanti che hanno accettato
di ricoprire il ruolo di responsabili della sicurezza e prevenzione e
che agiscono su delega del preside e non possono rimanere inerti di
fronte a criticità foriere di pericoli”. La scuola ed i responsabili
alla sicurezza, dunque, sono considerati tra i principali responsabili
per quanto riguarda la sicurezza edilizia.
“Come sindacato studentesco riteniamo sia stato fatto un passo in
avanti verso la considerazione del problema dell’edilizia come basilare
per la comunità scolastica. Pensiamo tuttavia che non si possa
considerare tale sentenza una soluzione al problema.” - afferma Danilo
Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti - “Denunciamo
da anni la condizione in cui versano le strutture scolastiche,
conosciamo i drammi che ne derivano e spesso, quando si procede alla
chiusura delle scuole a rischio, le alternative della locazione sono
capannoni industriali ed altri “alloggi” di fortuna.
“Vogliamo un piano nazionale per l’edilizia scolastica che consideri l’anagrafe dell’edilizia” - conclude l’UdS - “più indagini dimostrano che oltre il 46% delle strutture scolastiche in Italia necessitano di manutenzione urgente, i finanziamenti irrisori del Governo non son serviti neanche per rifare l’intonaco sulle pareti. Oggi più che mai è necessario dare una risposta a tutti coloro i quali rischiano la vita ogni giorno in strutture fatiscenti e con pericolo di crollo. Gli investimenti per la prevenzione delle tragedie sono l’unica soluzione reale a questa piaga della scuola italiana”.
“Vogliamo un piano nazionale per l’edilizia scolastica che consideri l’anagrafe dell’edilizia” - conclude l’UdS - “più indagini dimostrano che oltre il 46% delle strutture scolastiche in Italia necessitano di manutenzione urgente, i finanziamenti irrisori del Governo non son serviti neanche per rifare l’intonaco sulle pareti. Oggi più che mai è necessario dare una risposta a tutti coloro i quali rischiano la vita ogni giorno in strutture fatiscenti e con pericolo di crollo. Gli investimenti per la prevenzione delle tragedie sono l’unica soluzione reale a questa piaga della scuola italiana”.
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