Eppure Diem25 (Democracy in Europe Movement) ha obiettivi meno modesti di un approccio prudente. Costruita intorno a un campione mediatico come Varoufakis, la rete europea scavalca i partiti nazionali (“Li abbiamo invitati tutti, anche il Pd e tranne quelli razzisti, vedremo chi verrà”, dice Marsili) e si piazza in un’Europa ideale senza confini che scommette di cambiare per il 2025 (Diem25). Molto ideale. “Penso agli ultimi Consigli europei sull’immigrazione, fino a quello che venerdì ha siglato l’accordo anzi ‘l’accrocchio’ inefficace e raccapricciante con la Turchia. La sensazione che ho è di uno spettacolo già visto – dice Marsili – Esattamente come i continui Consigli europei dell’anno scorso sulla crisi del debito in Grecia: solo che ora non si gioca con lo spread ma direttamente sulle vite umane. Le strutture europee attuali forniscono solo risposte inadeguate e ingiuste alle crisi…”.
L’alternativa? Marsili si rifà alle proposte della comunità di Sant’Egidio: perché in Diem25 c’è molta sinistra e anche pezzi di mondo cattolico, missione facile con un Papa amato a sinistra dal Chiapas degli Zapatisti fino alla Roma dei movimenti per la casa. “Vanno aperti canali umanitari per permettere a chi è in cerca di protezione di affrontare il viaggio per l’Europa senza rischi, senza mettersi nelle mani dei trafficanti”, dice Marsili. “E poi l’Europa dovrebbe insistere sui ricollocamenti: contro Orban non ha usato la stessa ferocia che ha avuto contro Tsipras. Andrebbero tagliati i fondi a quei paesi europei che alzano muri”.
Alexis Tsipras è il convitato di pietra. Ma non aspettatevi polemiche con il premier greco. La rottura di quest’estate, dopo il referendum di luglio e la vittoria di ‘Oxi’, no all’accordo con la Troika, è apparentemente alle spalle. Varoufakis e i suoi vogliono volare alto. “Se non si mettono in discussione le forme istituzionali dell’Europa attuale non si va da nessuna parte – spiega Marsili - Iniziamo dal chiedere trasparenza degli accordi e delle carte: come sul Ttip, l’accordo di libero scambio con gli Usa che ci riguarda tutti nella vita quotidiana, eppure ne sappiamo pochissimo”.
Tra gli altri, mercoledì sera all’Acquario (la mattina è dedicata ad un’assemblea con associazioni, movimenti e partiti in Italia) prenderà la parola un alfiere della battaglia per la trasparenza con ogni mezzo come Julian Assange. Per la prima volta in Italia, il padre di Wikileaks interverrà in diretta video dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove vive come rifugiato politico da più di quattro anni, e risponderà alle domande dal pubblico. Cecilia Strada di Emergency interverrà invece da un campo profughi in Iraq. A Roma sarà presente lo spagnolo Jorge Moruno, braccio destro di Pablo Iglesias di Podemos, la portoghese Marisa Matias, eurodeputata della sinistra portoghese, fresca del 12 per cento ottenuto alle ultime elezioni a Lisbona. E poi Marica Di Pierri del fronte del sì per il referendum ‘No triv’ del 17 aprile, “tema sul quale investiamo molto, la sovranità appartiene al popolo che solo così può scegliersi il futuro”, dice Marsili promettendo un "approccio sexy degli interventi dal palco: non vogliamo fare la solita cosa noiosa...". La regia della serata è affidata a Berardo Carboni, regista di 'Shooting Silvio'.
Il tutto organizzato in crowdfunding, come ben spiegato sul sito da un menu ricco di opzioni per donare: si va dai 10 euro per ottenere l’evento in streaming per cinque connessioni, ai 25 euro per avere la traduzione simultanea fino all’opzione 500 euro per essere personalmente ringraziati dal ‘guru’ Varoufakis: “Una grande chance per piazzare un pensiero nella sua testa e perché no un selfie”, recita il listino. Finora per l’evento di Roma sono stati raccolti circa 6mila euro.
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