martedì 24 marzo 2015

Esplode la “questione razziale”? A Brescia e Roma scontri immigrati e polizia

Esplode la “questione razziale”? A Brescia e Roma scontri immigrati e polizia

contropiano
A Brescia era stato convocato un presidio in Piazza Loggia contro i provvedimenti che tagliano i permessi di soggiorno ma è finita con tre cariche della polizia. A Roma invece ci sono stati tafferugli tra oltre duecentocinquanta tra richiedenti asilo e operatori dei centri di accoglienza sotto la Prefettura che manifestavano con lo slogan “Non siamo merce”.

Nel tardo pomeriggio di ieri a Brescia, durante un presidio organizzato in Piazza Loggia insieme agli immigrati che si sono visti negare i permessi di soggiorno, si sono verificate ben tre cariche della Polizia contro i manifestanti che volevano raggiungere l’ingresso del palazzo comunale. Ci sono stati tre feriti i tra i manifestanti che sono stati medicati. Altri momenti di tensione quando anche due noti fascisti hanno spintonato due immigrati scatenando una rissa. I due fascisti sono stati portati via dalla Digos. Da giorni alcuni immigrati che avevano fatto domanda per la sanatoria nel 2012 e che se se la sono vista rifiutare ed hanno cominciato a manifestare. La situazione di Brescia appare molto grave. In media il 20% delle domande di sanatoria (per le quali gli immigrati pagano migliaia di euro) vengono rifiutate, ma a Brescia la percentuale raggiunge l'80%, segno evidente di una linea decisa dalle istituzioni preposte in tal senso.
Quattro manifestanti sono state portati in Questura dopo le cariche in piazza Loggia. Si tratta di due immigrati privi di documenti e di due attivisti italiani. I manifestanti hanno chiesto di incontrare il vice sindaco Laura Castelletti, c’è stato un durissimo scontro verbale con il vicequestore Ricifari. L’incontro è poi effettivamente avvenuto. Annunciato per i prossimi giorni un presidio, e una nuova manifestazione è prevista per sabato.
A Roma sotto la Prefettura si è svolta una manifestazione carica di determinazione contro il sistema affaristico che ha fatto dell’accoglienza un vero business sulla pelle dei richiedenti asilo e degli operatori dei centri. Gli operatori lavorano con contratti precari, turni massacranti, spesso sotto inquadrati e sotto organico, mentre i richiedenti asilo non solo non ricevono in maniera puntuale la diaria, ma sono costretti a vivere in strutture dove mancano servizi minimi ed essenziali, quali il sostegno psicologico adeguato, i corsi di lingua italiana, vestiario e kit igienico, cibo di qualità non scadente. Sono inoltre lunghi i tempi per le audizioni in Commissione Territoriale, che troppo spesso si concludono con esito negativo. Dopo alcuni momenti di tensione da parte delle forze dell’ordine e tafferugli, una delegazione di lavoratori e richiedenti asilo, accompagnati dal Senatore Alberto Airola del Movimento 5 Stelle, è stata ricevuta dal vicario del Prefetto di Roma, Ferdinando Santoriello. La Prefettura si è impegnata a convocare un tavolo di confronto congiunto tra l’USB ed i Commissari del Consorzio 29 giugno; ad aumentare il monitoraggio per la verifica delle condizioni nei centri in relazione alla qualità dell’accoglienza e del lavoro, a valutare la possibilità di erogare il pocket money in forma pecuniaria invece degli attuali buoni pasto.

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