A quattro mesi dalla legalizzazione per uso ricreativo, in Colorado escono i primi dati: le entrate relative alla vendite sono in aumento e il tasso di criminalità è in calo. Tra i due trend non è dimostrabile un nesso. Ma, in ogni caso, vengono così smentite le previsioni iniziali della polizia, che dopo il referendum credevano ci sarebbe stato un aumento di furti e rapine.
Le statistiche, però, mettono in luce anche un altro aspetto: a Denver, capitale del Colorado in cui si trovano gran parte dei negozi che vendono marijuana, il tasso di criminalità è sceso del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Rilevanti anche i dati che riguardano le rapine, scese del 4,8% nel 2014 rispetto all’anno precedente, e dei furti, che registrano meno 4,7%.
Per quanto sia stato smentito il trend inizialmente previsto dalla polizia, chi è contrario alla legalizzazione ritiene sia ancora troppo presto parlare di un calo reale della criminalità perché prima di 3 o 4 anni “qualsiasi dato è provvisorio e facilmente confutabile”. Eppure, a dispetto degli scettici, la legalizzazione in Colorado si è rivelata finora un esperimento riuscito e non è escluso che altri stati, oltre a quello di Washington che ha già approvato il via libera, sposino la stessa linea. In altri 17 stati americani l’uso è consentito, ma solo per uso strettamente terapeutico. Nessun paese Usa, prima del referendum del 2012, si era spinto fino alla legalizzazione per l’utilizzo ricreativo.
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