venerdì 20 settembre 2013

Occupazioni abusive, inchiesta in procura Task force comunale per liberare le case

Schierati cinquanta uomini per liberare le abitazioni Ater e di altri enti. L'assessore Ozzimo: "Via dagli alloggi popolari gli inquilini con redditi alti. I cittadini segnalino gli irregolari".


Obbiettivo: recuperare (e riassegnare) ogni anno un migliaio di alloggi popolari. A partire dal centro storico. Dove anche ieri  -  e sempre a San Saba  -  è stato liberato (e consegnato alla Asl che lo trasformerà in un centro per ragazzi con disagio mentale) un villino di due piani per 140 metri quadri abitato senza titolo da tre donne che non hanno mai versato neppure un euro di canone, mentre un'altra palazzina di tre piani  -  affittata da un avvocato per 96 euro al mese  -  è stata sottoposta ad ulteriori verifiche. Due operazioni che hanno strappato gli applausi della gente del quartiere, accorsa ad assistere agli sfratti e pronta a denunciare altri casi di abuso simili.

"È anche sulla base di tali segnalazioni che ci muoveremo" annuncia Ozzimo, che ieri ha istituito una task force composta da 50 uomini, con l'ambizioso compito di portare a mille le assegnazioni annuali di case popolari  -  tra Ater e comunali, di nuova edificazione e sottratte agli inquilini abusivi 
-  che oggi si fermano a poco più di 300. "In tempi di ristrettezze di bilancio si tratta di uno sforzo importante, la prova che si fa sul serio". E a tremare, in base alle nuove direttive dell'amministrazione, saranno innanzitutto i "ricchi", chi cioè vanta "un reddito alto e nonostante ciò occupa senza averne diritto appartamenti destinati a chi il reddito non ce l'ha o ce l'ha minimo" insiste l'assessore. Precisando: "Una cosa dev'essere chiara: noi non abbiamo alcuna intenzione di prendercela con la povera gente". Non a caso, nell'incontro di ieri in procura, Ozzimo ha chiesto ai pm titolari dell'indagine sulle occupazioni abusive di utilizzare "come primo criterio di intervento quello dei livelli reddituali. Chi ha la possibilità non può appoggiarsi al pubblico. Non è solo un reato penale, ma è moralmente inaccettabile".

Prende così forma la linea dura invocata dal sindaco Marino per ripristinare la legalità e dare una risposta all'emergenza abitativa. Con un doppia azione: recuperare gli alloggi popolari abitati da inquilini privi dei requisiti minimi di reddito e, al tempo stesso, attingere al piano della Regione (che è pronta a stanziare 250 milioni) avviato insieme ai movimenti di lotta per la casa.

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