giovedì 19 settembre 2013

Equitalia, cinque indagati per tangenti La Procura: «Corruzione seriale» Perquisizioni e sequestri in tutta Italia.

Falsificati i documenti a favore di imprenditori indebitati con il Fisco o con l’Inps. Cinque indagati per tangenti. La Procura: «Corruzione seriale» Perquisizioni e sequestri in tutta Italia.



(Lapresse)
corriere.it
ROMA
- Avrebbero «taroccato» le carte in modo da bloccare le procedure di esecuzione immobiliare a carico di imprenditori «amici» indebitati con il Fisco o con l'Inps. In cambio della promessa di tangenti. Per questo in cinque - tra funzionari Equitalia, imprenditori e professionisti - sono finiti sul registro degli indagati con l'accusa di corruzione. Una corruzione «sistemica, seriale: un metodo», sottolinea il procuratore aggiunto Nello Rossi. Grazie all'inchiesta «è stata individuata una rete di contatti» e quindi si ipotizza che gli episodi siano molti di più di quelli (una decina) ricostruiti finora. GLI INDAGATI - Secondo la Procura di Roma i funzionari di Equitalia in alcuni casi avrebbero accolto, pur in mancanza di requisiti, le istanze di rateizzazione delle cartelle esattoriali. In altri avrebbero fatto apparire come versati i contributi previdenziali per i dipendenti. Favori che avrebbero fermato le esecuzioni immobiliari in cambio di bustarelle da un migliaio di euro. Sul registro degli indagati sono finiti Roberto Damassa, ex direttore generale del Lazio, un suo impiegato, un imprenditore, un commercialista e un consulente.

LE PERQUISIZIONI - Su ordine dei pm Francesca Loy e Francesco Ciardi, titolari dell'inchiesta, 29 perquisizioni sono scattate giovedì mattina a Genova, Venezia, Latina, Roma, Napoli e Caserta e nelle Province di queste ultime tre città, fra cui a Tivoli. Setacciati uffici e abitazioni, sequestrati documenti. Fra gli altri, il Nucleo valutario della Finanza, guidato dal generale Giuseppe Bottillo, ha perquisito Francesco Pasquino, direttore regionale della Liguria.
LA NOTA - «Equitalia - si legge in una nota - sta già collaborando con gli inquirenti affinché venga fatta piena luce sui fatti oggetto di indagine e sulle eventuali responsabilità. A tal fine, rimarrà a disposizione per fornire tutti i documenti e le informazioni necessari e procederà a porre in essere le opportune iniziative a tutela della funzione pubblica dell’agente della riscossione e della propria immagine».

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