Ieri mattina, intorno alle 8.30, il canale Youtube di Radio Radio, la nota emittente, concessionaria di frequenze radiofoniche e televisive, era stato sospeso da Youtube, con una email nella quale Radio Radio veniva accusata di divulgare immagini contenenti minorenni in situazioni “sessualmente allusive”. Ovviamente Radio Radio, che si occupa principalmente di politica e che si limita a ricaricare le sue trasmissioni radiofoniche in rete, non aveva evidentemente nulla a che fare con una tale spregevole condotta.
In rete numerose sono state le testimonianze di solidarietà e di affetto, a cominciare da quella di Diego Fusaro, che lancia per primo il video “Gravissimo! Hanno chiuso il canale di “Radio Radio! La censura è appena iniziata…“, passando per “La Finanza sul Web” di Arnaldo Vitangeli, che titola “È iniziata la repressione: chiuso il canale di Radio Radio tv” e per Alessandro Meluzzi, che insieme allo stesso Fusaro svolge alcune considerazioni sulla “libertà di espressione nel globalismo“, per arrivare al noto giurista e psicoterapeuta Mauro Scardovelli, per il quale quello che è successo “aiuta a capire che si tratta di un predominio totalitario, violento, totalmente incompatibile con ogni parola della nostra Costituzione” (cfr: “GRAVISSIMO! Hanno chiuso il canale di Radio Radio“) e alla scrittrice Enrica Perucchietti, che nel video “Oscurato il canale di “Radio Radio”. La nuova Inquisizione colpisce gli eretici“, chiosa:
Chi si permette di criticare il pensiero unico dovrebbe ritagliarsi una fascetta di tessuto, ricamarci l’iniziale E, eretico, e cucirsela in bella vista sui vestiti. In fondo, anche la stregoneria, quando venne perseguitata, era assimilata all’eresia. E noi siamo diventati le streghe del nuovo millennio, da perseguitare, dileggiare, silenziare, vaporizzare, citando Orwell.
In serata, su Byoblu appare infine la ricostruzione del proprietario di Radio Radio stessa, Fabio Duranti, che svela come perfino il video di Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, fosse stato oscurato con motivazioni false, ovvero che avrebbe “violato le norme sulle armi da fuoco” (il video parlava delle 10 mila mascherine acquistate dal Senato).
Fonti interne che preferiscono rimanere anonime, riferiscono di migliaia di segnalazioni sui video di Radio Radio, provenienti da un preciso gruppo di indirizzi IP. L’attacco sarebbe dunque stato sferrato da gruppi organizzati di persone che, avendo in spregio la democrazia e la libertà di parola, hanno fatto leva sui quei temi che, per la loro gravità, configurano una immediata sospensione del canale, per i quali una dilazione nel processo decisionale potrebbe comportare gravi conseguenze: le armi da fuoco e la pubblicazione di immagini di minori in atteggiamenti sessualmente allusivi.
Questa mattina Youtube, in una comunicazione diretta al proprietario del canale Radio Radio, ha notificato l’annullamento della sospensione dell’account, riconoscendo che non viola i loro termini di servizio. Se questa decisione sia dovuta alla presentazione del ricorso di Fabio Duranti o alla tempesta di indignazione che ne è conseguita, non è dato sapere. Peraltro, i ricorsi a Youtube nei casi sempre più frequenti di oscuramento dei video pubblicati, anche quando non violano alcuna norma della comunità, ricevono una risposta automatica in pochi minuti dove si conferma la decisione, senza possibilità di appello. Si tratta dunque quasi sempre di procedure automatiche che rendono inutile appellarsi contro l’oscuramento dei singoli contenuti.
Byoblu stessa ha subito l’oscuramento di ben sei video nell’ultimo mese e mezzo, molti dei quali contenevano interviste a medici impegnati in gruppi di ricerca universitari – dunque quanto di più lontano si possa immaginare da tesi cospirazioniste o non basate su evidenze scientifiche – che tuttavia toccavano temi considerati “irricevibili” dall’Amministratore Delegato di Youtube Susan Wojcicki, che in un video ha espressamente ammesso che la sua azienda “fermerà tutti i video che contraddicono l’OMS“, come ad esempio quelli che sottolineano l’importanza dell’assunzione della Vitamina C per la salute. Uno dei video oscurati a Byoblu si occupava proprio di questo, e lo faceva dando voce a Domenico Mastrangelo, Senior Scientist presso il dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Siena. Si arriva così al paradosso che vede una società privata censurare un ricercatore universitario stimato e riconosciuto, perché esiste una “verità di stato” che non va contraddetta. Si cita spesso George Orwell, talvolta a sproposito: in questo caso 1984 viene servito su un piatto d’argento.
Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio: in questo caso l’accusa era palesemente infondata, ma cosa accadrebbe se le segnalazioni si riferissero a fatti oggettivi, come ad esempio “andare contro alle indicazioni dell’Oms” (che peraltro si è contraddetta numerose volte, come ad esempio sull’uso dei guanti, finendo per dare ragione ai contenuti di alcuni video oscurati proprio perché dicevano che l’uso dei guanti nell’emergenza Covid può peggiorare le cose)? In fondo, una recente modifica del contratto di Youtube, entrata in vigore proprio con le nuove politiche a tutela dei minori alla fine dell’anno scorso, stabilisce che per chiudere un canale non serve che quest’ultimo abbia realmente violato le norme della “community”: basta che non piaccia al colosso targato Google.
Byoblu aprirà presto un ciclo di articoli nei quali mostrerà le alternative a Youtube, libere, decentralizzate e distribuite. Nel frattempo, firmate il Manifesto del Patto per la Libertà di Espressione. Mancano pochissime firme per arrivare a centomila!
Firma: Manifesto del Patto per la Libertà di Espressione
Nessun commento:
Posta un commento