Le
notizie di una possibile ripresa dei lavori ha rimesso in moto una Val
di Susa mai sopita, che torna in marcia tra i suoi sentieri per
monitorare la situazione in Clarea.
Il presidio permanente ai Mulini è la prima risposta concreta di quella che si preannuncia un’estate di mobilitazione «per un’attenta opera di monitoraggio e Resistenza», come scritto dai militanti e attivisti valsusini.
Proprio
il presidio è oggetto in queste ore di un assedio permanente da parte
di Polizia, Carabinieri e Cacciatori di Sardegna agli ordini della
Questura di Torino, che stanno impedendo l’arrivo di rifornimenti e del
cambio guardia al pacifico ritrovo, sorta di “embargo fatto in casa”
nella peggiore tradizione dei paesi oppressori dell’ultimo secolo.
Ma
i NoTav, che la Valle la difendono perché la abitano e la conoscono
come nessun’altro potrebbe, in marcia da Giaglione dalle 18:00, dopo ore
di sentieri secondari e percorsi poco battuti, schivando anche i lanci
di lacrimogeni lanciati dall’ingente dispiegamento di forze dell’ordine
impiegato in Clarea, sono riusciti a raggiungere i Mulini, marcando un
primo punto in favore della Valle.
Dai
Mulini è partito immediatamente il rilancio per il pomeriggio di oggi,
dove gli attivisti si vedranno nuovamente alle 18:00 presso i
giardinetti di Giaglione.
Come si ricorda nel montare della rabbia che attraversa il fiume di notizie e cose da fare e programmare concretamente,
ad avere fretta sono proprio i costruttori vincitori dell’apparlo
dell’Alta velocità, quella Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin) che se non
vuole perdere i fondi messi sul piatto dall’Unione europea – mai dalla
parte giusta quando si tratta di difendere gli itneressi dei cittadini,
“europei” e non – deve rispettare, o non rinviare per troppo tempo
ancora, il cronoprogramma dei lavori.
Ma
la pazienza, si sa, è la virtù dei forti, e in Valle questo concetto è
stato ben assimilato da tutti quei NoTav, generazione dopo generazione,
che da quasi trent’anni difendono il diritto al proprio tempo e al
proprio modo di vita, di cui il territorio è parte integrante e non
rinunciabile.
Pazienza
che non significa passività o inerzia, ma coscienza dei tempi della
lotta, che riparte giorno per giorno e rilancia già per venerdì 26 al PalaNoTav di Bussoleno «per
fare il punto della situazione generale e sul presidio dei Mulini,
programmare le prossime iniziative estive e commentare ed approfondire
diverse questioni legate al documento della Corte dei Conti Europea».
Sempre
nel rispetto e nella difesa della vita, in tutte le sue forme, che in
“tempi di pandemia” di traduce nell’osservanza delle norme
anti-contagio.
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