mercoledì 24 giugno 2020

No Tav. La Val di Susa ancora una volta non si piega

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Le notizie di una possibile ripresa dei lavori ha rimesso in moto una Val di Susa mai sopita, che torna in marcia tra i suoi sentieri per monitorare la situazione in Clarea.
Il presidio permanente ai Mulini è la prima risposta concreta di quella che si preannuncia un’estate di mobilitazione «per un’attenta opera di monitoraggio e Resistenza», come scritto dai militanti e attivisti valsusini.
Proprio il presidio è oggetto in queste ore di un assedio permanente da parte di Polizia, Carabinieri e Cacciatori di Sardegna agli ordini della Questura di Torino, che stanno impedendo l’arrivo di rifornimenti e del cambio guardia al pacifico ritrovo, sorta di “embargo fatto in casa” nella peggiore tradizione dei paesi oppressori dell’ultimo secolo.

Ma i NoTav, che la Valle la difendono perché la abitano e la conoscono come nessun’altro potrebbe, in marcia da Giaglione dalle 18:00, dopo ore di sentieri secondari e percorsi poco battuti, schivando anche i lanci di lacrimogeni lanciati dall’ingente dispiegamento di forze dell’ordine impiegato in Clarea, sono riusciti a raggiungere i Mulini, marcando un primo punto in favore della Valle.
Dai Mulini è partito immediatamente il rilancio per il pomeriggio di oggi, dove gli attivisti si vedranno nuovamente alle 18:00 presso i giardinetti di Giaglione.
Come si ricorda nel montare della rabbia che attraversa il fiume di notizie e cose da fare e programmare concretamente, ad avere fretta sono proprio i costruttori vincitori dell’apparlo dell’Alta velocità, quella Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin) che se non vuole perdere i fondi messi sul piatto dall’Unione europea – mai dalla parte giusta quando si tratta di difendere gli itneressi dei cittadini, “europei” e non – deve rispettare, o non rinviare per troppo tempo ancora, il cronoprogramma dei lavori.
Ma la pazienza, si sa, è la virtù dei forti, e in Valle questo concetto è stato ben assimilato da tutti quei NoTav, generazione dopo generazione, che da quasi trent’anni difendono il diritto al proprio tempo e al proprio modo di vita, di cui il territorio è parte integrante e non rinunciabile.
Pazienza che non significa passività o inerzia, ma coscienza dei tempi della lotta, che riparte giorno per giorno e rilancia già per venerdì 26 al PalaNoTav di Bussoleno «per fare il punto della situazione generale e sul presidio dei Mulini, programmare le prossime iniziative estive e commentare ed approfondire diverse questioni legate al documento della Corte dei Conti Europea».
Sempre nel rispetto e nella difesa della vita, in tutte le sue forme, che in “tempi di pandemia” di traduce nell’osservanza delle norme anti-contagio.

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