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Siamo
davvero alle comiche finali: il partito del virus e dei vaccini non
molla e non si fa certi intimidire da bazzecole come l’evidenza:
continua a lanciare allarmi servendosi di estemporanee smentite di
ricerche approfondite e provenienti da decine di laboratori per negare
il reflusso del contagio o il fatto che i cosiddetti asintomatici non
diffondono l’infezione, riproponendo secondo ondate inesistenti come se
Bill Gates stesse nel bunker a dirigere fantomatiche armate di malati. E
del resto fa comodo che la realtà venga respinta perché ciò che si sta
delineando è un quadro epidemiologico che fa piazza pulita dei
distanziamenti sociali e delle segregazioni, facendole apparire nella
loro totale inutilità. Del resto non ci sono soltanto le parole di
illustri clinici o quelle dei ricercatori che vanno all’affannosa
ricerca del santo graal vaccinale, c’è anche il ponderoso rapporto del
ministero della salute tedesco, tenuto segreto e poi fatto uscire da una
longa manus dal quale si evince che il Covid 19 è stato enormemente
sopravvalutato, che ci si trova di fronte a una normale sindrome
influenzale che, come avviene ogni anno, provoca il decesso di persone
ormai giunte a fine vita le quali comunque sarebbero scomparse entro
poche settimane.
E anche da noi dove le fake di Stato hanno fatto piazza pulita di
ogni senso di realtà, dove persino l’Istat ha tentato di coprire il
culto epidemico con statistiche parziali e ad hoc, si comincia a correre
ai ripari in vista del futuro e così l’Istituto superiore di sanità ci
fa sapere che in realtà non si sa quanti siano i veri morti per Covid
tra i 34 mila arruolati post mortem per la causa pandemica, anzi tra le
righe fa intendere, a futura difesa, che potrebbero anche essere zero o
pochissimi e che comunque l’Istituto non ha mai ufficialmente rivelato o
studiato la causa di morte.
Insomma la grande narrazione pandemica è in
bilico anche se ci sono i colpi di coda di Cambridge , nota per le sue
“analitiche” di spioni, che che cercano di sputtanare la Cina, ovvero di
tenere in piedi il nucleo originario di questa vicenda, sostenendo che
le “polmoniti” anomale erano in atto a Wuhan anche ad agosto, ma che
nulla si sapeva in merito. Robaccia da giornali di bocca buona: se così
fosse allora occorre supporre che il virus si è diffuso anche da noi
ben prima di quanto si sia supposto, una cosa che poteva essere
facilmente scoperta grazie alle indagini sierologiche che evidenziano
anche l’età degli anticorpi , ma che non è stato compreso o è rimasto
segreto proprio per permettere inutili misure di segregazione quando il
virus era già ampiamente diffuso.
Basta davvero : è ora di mettere fine a una farsa di governo che vive
di Covid surgelato e da scaldare al microonde quando serve, di
miliardi inesistenti che nascondono una completa resa alle oligarchie
europee e che recita riti pagani per la democrazia come gli stati
generali: quelli della confusione e dell’assoluta incompetenza, delle
task force, dei riti funerari televisivi, degli Arcuri e dei Colao,
tutta gente che oltretutto ha ormai ha dimostrato a sufficienza malafede
e incapacità in perfetta empatia con il premier e tutto il suo arco
politico – epidemiologico. Certo le oligarchie del denaro hanno soffiato
sul palloncino dell’influenza da coronavirus fino a farla diventare
peste proprio per ottenere questi effetti nefandi, per favorire un nuovo
trasferimento di ricchezza e colpire le attività ancora resilienti ai
grandi gruppi, per sdoganare lo stato di eccezione e fare le prove
generali di controllo massivo della popolazione, ma almeno mette in
piedi cortine fumogene per ritirarsi in maniera ordinata e magari
attaccare da un altro versante: le manifestazioni per l’uccisione di
George Floyd , i tentativi di addossare alla Cina non si sa bene quale
colpa, ma presumibilmente quella – condivisa con tutti gli altri Paesi
asiatici – di aver fatto fare all’occidente una figura di merda. Ma da
noi è più difficile semplicemente perché da una parte si è esagerato con
i trionfi della morte, si è andati al di là del lecito chiudendo tutto
il Paese quando semmai lo si doveva fare solo con alcune zone, si è
insomma inferto un colpo mortale all’economia per raggiungere nuovi
gradi di asservimento europeo, ma dall’altra parte non è esistita
un’opposizione. Non quella parlamentare perché Berlusconi è fuggito
temendo un patogeno più forte di lui, Salvini e la Meloni si sono
squagliati nel nulla che sono, il popolo tutto ha interiorizzato il
virus come reificazione del dramma incombente e dell’incertezza che esso
avverte senza tuttavia trovarne le ragioni. E non riesce nemmeno a
rendersi conto di essere stato tenuti prigioniero da figuri che un mese
fa prevedevano 152 mila persone in terapia intensiva se per caso si
fosse riaperto. un po ‘ si è riaperto ma in terapia intensiva ci sono
300 persone e comunque per tutte le patologie.
Però non c’è stata opposizione nemmeno dalle piccole aree residuali
della sinistra che avrebbero dovuto essere più sensibili allo stato di
eccezione e ai controlli: invece si sono fatte immediatamente
convertire al culto pandemico e dunque alla governabilità di emergenza.
Ancora una volta invece di prendere atto della realtà hanno preferito
credere alla peste per poter meglio esercitare l’illusione vuoi di una
fine del capitalismo, vuoi della vendetta dell’ambiente o delle
ineffabili gioie riappropriatrici della segregazione, insomma per
disegnare un’arcadia di fantasia mentre i miliardari vaccinomani
affilavano le siringhe. Non si sono minimamente accorte che qui non era
in questione la priorità della comunità sociale e politica
sull’individuo, bensì il tentativo di disfare proprio i momenti di
aggregazione sociale e politica. Sembra quasi che questi residui della
sinistra siano in pieno vittime dell’ideologia americana, ossia quella
secondo cui le narrazioni non rispecchiano la realtà, ma la creano.
Tutto questo, come del resto discende da tale visione, grazie
all’egemonia della neolingua con la quale diventa reazionario chiunque
rivendichi una sovranità politica ed economica o pretenda i diritti di
cittadinanza e di rappresentatività o non sia in accordo con le visioni
della società globalizzata che si presenta come multietnica, ma al pari
della patria di queste concezioni, tirannicamente monoculturale. La
verità o la ragione cessano di esistere per lasciare il posto ad una
soffocante e nefanda logica amico – nemico: è vero ciò che è contro il
nemico, fosse anche la più evidente delle menzogne. Nemico che è poi
definito appunto dai criteri semantici della neolingua.
L’assenza di un rifiuto di una commedia in cui il recitativo era
palese, se non da persone sparse e per giunta prevalentemente di destra
ci dice bene come sarà il futuro che qualcuno vorrebbe condizionare con
segregazioni, distanziamenti ad oltranza, di fatto sbaraccando la
scuola, come la stessa vita politica: passata questa breve estate
preagonica, il Paese salterà in aria e non ci sarà davvero più nulla a
tenerlo insieme.
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