In una della rare apparizioni sui media meanstream di voci “fuori dal coro”, l’attivista e studioso afro-americano Cornel West ha definito l’America, una settimana fa, durante una trasmissione della CNN, un “esperimento sociale fallito”, forse il giudizio più lucido sulla bancarotta del modello di sviluppo capitalistico statunitense.
Di fronte a questa crisi, sostiene il professore di Princeton ed Harvard, non vi è alcun output
politico positivo possibile all’interno del bipolarismo politico che
vede contrapposti da un lato i democratici e dall’altro i repubblicani.
Ha scritto sul The Guardian: “La
domanda fondamentale in questo momento è: si può riformare questo
esperimento sociale fallito? Il duopolio politico di un crescente
partito repubblicano guidato dal neofascista Donald Trump e un
affaticato partito democratico neoliberista guidato da Joe Biden – in
nessun modo equivalente, eppure entrambi subordinati a Wall Street e al
Pentagono – sono sintomi di una classe dirigente decadente.”
Lo spazio politico che apre la breccia che si è creata da un paio di settimane a questa parte è radicalmente altro.
In una intervista all’emittente francese “France24”, nella sua versione inglese,
Cornell West descrive il movimento che si sta esprimendo da quasi due
settimane nelle strade degli Stati Uniti e quindi questo spazio
politico:
“Ciò
a cui stiamo assistendo al momento è una ribellione, non una
rivoluzione. Ma è una cosa bellissima vedere la quantità di proteste e
l’enorme portata e ampiezza di tutti i colori, tutti i sessi, tutti gli
orientamenti sessuali, tutte le etnie e tutte le identità religiose
negli Stati Uniti. C’è una meravigliosa nuova militanza morale in
termini di proteste pacifiche, ma anche un’intensità di questa giorno
dopo giorno. C’è organizzazione locale in atto e un incontro di gruppi
che in passato difficilmente si sarebbero parlati tra loro, ma che ora
stanno lottando insieme, camminando insieme per le strade e andando in
prigione insieme.
Ciò
è stato scatenato dall’uccisione di George Floyd, combinato con la
pandemia, massicci livelli di disoccupazione simili alla depressione a
causa della pandemia, e quindi un neofascista che gestisce cose nello
stato-nazione. Donald Trump esemplifica rigidità, dogmatismo,
indifferenza e insensibilità verso le persone che soffrono. Da questo
tipo di impasse si verificano le esplosioni violente”
Siamo
di fronte ad un altro bivio, che non è quello della falsa opposizione
tra democratici e repubblicani, ma quello tra una democrazia nel vero
senso del termine, che si poggi sulla condivisione del welfare e delle
risorse, e dunque il soddisfacimento di una vasta gamma di bisogni
popolari finora ignorati dall’establishment e da quello che senza mezzi termini definisce “fascismo americano”.
Non fa sconti all’era Obama ed ai suoi protagonisti, in cui alcuni afro-americani avevano importanti posizioni di potere: “black faces in high places”, che non hanno fatto concretamente nulla per il miglioramento della popolazione.
E
forse – aggiungiamo noi – andrebbero riprese le riflessioni sul
“fascismo americano” fatte dal militante delle Black Panthers Party
George Jackson nella raccolta di scritti Con il sangue agli occhi.
In un altro intervento all’emittente televisiva “MSNBC” afferma espressamente – riprendendo Martin Luther King Jr. che il futuro dell’America dipende da come rispondiamo al razzismo, alla povertà, al materialismo, al militarismo…
Abbiamo tradotto una breve intervista per il canale di informazione indipendente Democracy Now: “La resa dei conti americana. Cornel West afferma che l’insurrezione nazionale è il segno di “implosione dell’impero”
Buona lettura
***
Mentre
migliaia di persone sono scese in piazza da una costa all’altra degli
Stati Uniti, questo fine settimana, per protestare contro l’omicidio di
stato di persone di colore e mentre la nazione sta affrontando la sua
più grande crisi di salute pubblica da generazioni, oltre che il più
alto tasso di disoccupazione dalla Grande Depressione, il professor
Cornel West chiama gli Stati Uniti una “civiltà capitalista predatrice ossessionata solo dal denaro, denaro, denaro“. Indica anche connessioni tra la violenza degli Stati Uniti all’estero e in patria. “C’è una connessione tra i semi di violenza coltivati esternamente e internamente“.
NERMEEN
SHAIKH: Dott. Cornel West, potrebbe rispondere a ciò che ha detto la
professoressa Yamahtta Taylor? Lei è ovviamente d’accordo sul fatto che
l’omicidio di George Floyd sia stato un linciaggio. Ha anche detto che
il suo omicidio e le manifestazioni che ne sono seguite mostrano che
l’America è un esperimento sociale fallito. Quindi potrebbe rispondere a
questo e anche al modo in cui lo Stato e le forze di polizia hanno
risposto alle proteste, a seguito dell’omicidio di George Floyd, con la
Guardia Nazionale chiamata in così tante città e stati in tutto il
paese?
CORNEL
WEST: Beh, non c’è dubbio che questo è il momento della resa dei conti
dell’America. Ma voglio stabilire una connessione tra il locale e il
globale, perché, vedi, quando semini i semi dell’avidità – a livello
nazionale, la disuguaglianza; a livello globale, tentacoli imperiali,
800 unità militari all’estero, violenza e AFRICOM in Africa, a sostegno
di vari regimi, quelli dittatoriali in Asia e così via – esiste una
connessione tra i semi di violenza coltivati all’esterno e all’interno.
Lo
stesso vale per il seme dell’odio, della supremazia bianca, l’odiare i
neri, l’odio contro la negritudine, che ha la sua dinamica nel contesto
di una civiltà capitalista predatrice ossessionata da denaro, denaro,
denaro, dominio sui lavoratori, emarginazione di quelli che non vanno
bene – fratelli gay, sorelle lesbiche, trans e così via. Quindi, è
proprio questa convergenza di cui la mia cara sorella Professor Taylor
sta parlando, dei modi in cui l’impero americano sta implodendo, le sue
fondamenta vengono scosse, con rivolte dal basso.
Il catalizzatore è stato senza dubbio il linciaggio pubblico di Fratello George Floyd, ma [vi sono anche, ndt]
i fallimenti dell’economia capitalista predatrice nel fornire i bisogni
di base di cibo, assistenza sanitaria e istruzione di qualità, lavori
con un salario dignitoso, allo stesso tempo il crollo della classe
politica, il crollo della classe professionale.
La
loro legittimità è stata radicalmente messa in discussione, ed è
multirazziale. È la dimensione neofascista in Trump. È la dimensione
neoliberista di Biden, Obama, Clinton e così via. E include gran parte
dei media. Comprende molti professori nelle università. I giovani stanno
dicendo: “Siete stati tutti ipocriti. Non sei stato preoccupato per
la nostra sofferenza, la nostra miseria. E non crediamo più nella tua
legittimità.” E si riversa in una violenta esplosione.
Ed
è qui. Non continuerò, ma, voglio dire, è qui, dove penso che Ella
Baker e Fannie Lou Hamer e il rabbino Heschel e Edward Said, e in
particolare i fratelli Martin e Malcolm, i loro lasciti, credo,
diventino più centrali, perché loro ci forniscono il modo di dire la
verità. Forniscono la connessione tra giustizia e compassione nel loro
esempio, nella loro organizzazione. Ed è quello che serve adesso.
La
ribellione non è la stessa cosa di una rivoluzione. E ciò di cui
abbiamo bisogno è un progetto rivoluzionario non violento di
condivisione democratica su vasta scala – potere, ricchezza, risorse,
rispetto, organizzazione – e una trasformazione fondamentale di questo
impero americano.
AMY
GOODMAN: E cosa ne pensa, professor West, delle affermazioni del
governatore del Minnesota, che dice che stanno esaminando le connessioni
suprematiste bianche rispetto al saccheggio e al rogo della città, e
poi del presidente Trump che twitta che proverà a mettere gli antifa,
gli attivisti antifascisti, sulla lista delle organizzazioni
terroristiche – cosa che non può fare – e William Barr [il procuratore
generale degli USA, ndt] che rilancia, dicendo che indagherà sull’estrema sinistra?
CORNEL
WEST: No, voglio dire, è ridicolo. Sai, ricordi, sorella Amy – e io ti
amo e ti rispetto tanto – che l’antifa mi ha salvato la vita a
Charlottesville. Non c’è dubbio, hanno garantito la sicurezza, vedi.
Quindi l’idea stessa che possano essere anche solo ipotizzati come
un’organizzazione terroristica… mentre le persone che stavano cercando
di ucciderci – i nazisti, il Klan – non sono invece fra i candidati per
lo status di organizzazione terroristica – ma è quello che otterrai.
Avrai una reazione neofascista guidata da Trump e un blocco su ciò che
sta succedendo.
Dovremmo
essere molto chiari al riguardo. Il neofascismo ha quel tipo di
ossessione per l’imposizione militaristica di fronte a qualsiasi tipo di
disturbo. E quindi dobbiamo essere ben pronti per questo.
Ma
soprattutto, penso che dobbiamo assicurarci di preservare la nostra
attenzione morale, spirituale, di qualità, fondamentale sulla verità e
la giustizia e di tenere traccia del saccheggio legalizzato, l’avidità
di Wall Street; l’omicidio legalizzato, la polizia; omicidio legalizzato
all’estero in Yemen, in Pakistan, in Africa con AFRICOM e così via. È
lì che deve essere il nostro obiettivo, perché con tutta questa energia
ribelle, deve essere canalizzato attraverso organizzazioni radicate
nella ricerca della verità e della giustizia.
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