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Prima il Covid, poi l’App per tracciare tutti. Poi il vaccino, atteso
come il Messia, anche se insigni scienziati sostengono che è
impossibile “inseguire” un virus Rna, velocemente mutante. E dopo il
vaccino si pensa al microchip sottopelle, rilevato e monitorato metro
per metro dalle antenne del wireless di quinta generazione installate in
modo silenzioso, abbattendo gli alberi nei centri abitati perché le
fronde (piene d’acqua, come il corpo umano) ne assorbono le frequenze.
Sei mesi fa, si sarebbe potuto derubricare tutto questo alla voce
complottismo, per la serie: alieni e scie chimiche. A proposito di
presunti alieni: lo scorso ottobre, la Us Navy ha ammesso che i suoi
caccia scorrazzano spesso in compagnia degli Ufo (ribattezzati Uap,
Unidentified Aerial Phenomena). Quanto alle scie bianche che negli
ultimi 15 anni rigavano il cielo fino a diventare nubi, erano
letteralmente sparite durante il lockdown universale. Il cospirazionismo
le considera parte di un piano genocida per la riduzione della
popolazione mondiale, mentre una parte della scienza le ascrive alla
neo-disciplina della cosiddetta geoingegneria, tra qualche sporadica
ammissione. Tecnici Nasa parlarono di litio diffuso in atmosfera sotto
forma di aerosol; un dirigente del Cnr accennò all’esistenza di un
imprecisato esperimento planetario di controllo climatico; e paesi come
la Cina ammettono di disporre di intere flotte aeree incaricate di
“ingravidare” le nuvole con ioduro d’argento per aumentare le
precipitazioni.
A prescindere dall’impossibilità di verificare molte di queste
informazioni, in un mondo in cui il mainstream pratica il silenzio
sistematico rispetto a qualunque notizia potenzialmente fastidiosa per
l’establishment, resta il fatto che nel paese di Conte, Grillo e Zingaretti è diventato tabù qualsiasi argomento di ordine pratico, a partire dall’economia che il Governo della Paura ha paralizzato, esponendo il paese alla crisi più grave della sua storia
repubblicana. Proprio ora, che ci sarebbe bisogno di allargare
l’orizzonte, ci si affanna a tenere gli occhi rasoterra: lo zoo politico
e mediatico locale perde ancora tempo con Conte e Salvini, le
mascherine, le fumose promesse europee, le liti da pollaio pro o contro
la Regione Lombardia, senza che nessuno spieghi perché il maledetto
Covid ha colpito così duramente il solo Nord-Est. Nessuno, per la
verità, spiega mai niente: nemmeno il motivo per cui – nonostante esista
un governo pienamente in carica – si sia sentita la necessità di
affidare a terzi la cosiddetta “ripartenza”. Qualcuno (chi?) ha imposto a
Conte il finanziere Colao, che ora ha presentato il suo piano: svendere
tutto quel che resta dell’hardware statale italiano, da
Leonardo-Fincantieri a Fs, fino alla riserva aurea. Non suona antico,
tutto questo? Sembra una riedizione dei tragici anni ‘90, quando si
svendevano i gioielli di famiglia, i magistrati antimafia saltavano per
aria, i vecchi politici finivano alla gogna e quelli nuovi sacrificavano
il paese sull’altare di Maastricht, funerea premessa di un trentennio
di vacche magre e rigore metafisico, presentato come inevitabile castigo
di Dio.
Nessuno spiega niente, ecco il punto: nessuno spiega perché
Zingaretti ha imposto ai laziali il discutibile vaccino antinfluenzale
(spaventando i medici), o perché ha vietato nel Lazio la sperimentazione
anti-Covid condotta con successo a Mantova. Un caso mondiale, quello di
Giuseppe De Donno: perché il ministro della sanità non si è precipitato
a Mantova, Pavia e Padova, ospedali dove di Covid non muore più
nessuno? E se esiste davvero una cura per declassificare il morbo,
semplice malattia ormai curabile come tante altre, perché insistere
nell’imporre il micidiale Distanziamento? Perché recitare a reti
unificate il mantra del vaccino salvifico, se dal Covid ci si salva con
una semplice trasfusione di plasma? Perché i media
non discutono di questo, anziché dei ridicoli sondaggi che ripropongono
l’altalena del consenso virtuale conteso da partiti identici o simili,
nessuno dei quali in questi mesi ha suggerito una terapia radicalmente
alternativa per curare il paese? Perché ridursi a tifare Conte o
Salvini, anziché pretendere risposte, come se Conte e Salvini avessero
la consistenza risolutiva, la statura
e l’autonomia dello statista? Perché ridursi a intonare Bella Ciao, da
prigionieri, nel giorno della Liberazione, sprecando l’eredità della
Resistenza, anziché incalzare i sordomuti spingendoli a concedere
finalmente qualche risposta?
L’Apocalisse in corso, la cui durezza non è ancora visibile per
intero (ma non tarderà a manifestarsi, nei prossimi mesi), sembra la
premessa per un drammatico risveglio. Un giorno ci si domanderà com’è
stato possibile rallentare il mondo (e paralizzare l’Italia) per un
virus che secondo l’Istituto Superiore di Sanità ha ucciso meno del 4%
delle vittime frettolosamente archiviate come “caduti del Covid”,
inceneriti senza neppure un’autopsia in ossequio alle sconcertanti
direttive ministeriali. La fragilità del sistema globale è emersa in
modo scioccante: in poche settimane, un virus (di oscura provenienza,
tuttora) ha potuto mettere in crisi il pianeta. Dunque la nostra economia
è così vulnerabile da non potersi permettere dieci settimane di pausa.
Mezza Italia trema, pensando al domani; l’altra metà si illude di
passarla liscia, di fronte al collasso del commercio, del turismo, della
piccola impresa. Siamo un paese che ha accettato di subire, di punto in
bianco, l’imposizione di 10 vaccini obbligatori non motivati da alcuna
emergenza sanitaria. Poco dopo, la maggioranza della popolazione si è
rassegnata al Governo della Paura, che le ha ordinato di chiudersi in
casa. Rumori lontani annunciano battaglie già in corso, ma come al
solito le spiegazioni languono. Gli addetti ai lavori fingono di trovare
normale il fatto che a dettar legge sia un ex magnate dei computer,
convertitosi all’industria lucrosissima dei vaccini fino a trasformarsi
in “ministro mondiale della sanità”, dopo essersi comprato l’Oms in
società con Pechino. Di normale non c’è più niente, in un mondo in cui
milioni di persone si adattano a scambiare per normalità una mostruosa
follia quotidiana, gravida di minaccia, senza neppure domandarsi cosa
potrebbe accadere domani, se da qualche altro sperduto laboratorio
scappasse l’ennesimo virus, l’ennesima arma a disposizione del Governo
della Paura.
(Giorgio Cattaneo, “Il Governo della Paura e l’Apocalisse che abbiamo di fronte”, dal blog del Movimento Roosevelt del 2 giugno 2020).
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