https://ilsimplicissimus2.com
Il
sistema neoliberista, messo di fronte alle sue contraddizioni in via di
esplodere ha cambiato strategia di marketing: prima vendeva sicurezza
preconfezionata per limitare le libertà, ma dopo che questo farmaco
politico ha cominciato a dare assuefazione, si e messo a smerciare
smarrimento e senso di debolezza. Non è che con la pandemia narrativa ha
semplicemente alzato la posta, ha proprio mutato metodo passando dal
vendere antidoti a smerciare malattia perché siano gli stessi sudditi a
implorare aiuto e a liberarsi della democrazia. La natura del morbo ha
ovviamente poco a che vedere con i virus che sono una semplice
occasione, ma è sfuggente, vive sommersa dalla retorica del discorso
pubblico e mostra il livello del disastro antropologico creato dal
pensiero unico: il fatto è che mentre fino due decenni fa richiesta di
sicurezza si riferiva alla protezione dalla violenza fisica, ora essa si
estende alla “promozione del benessere emotivo”. E questo benessere
passa anche per la censura di posizioni e idee che contrastano con le
proprie convinzioni o forse sarebbe più esatto dire con i decaloghi che
sono stati interiorizzati. Lo vediamo in questi giorni con il fastidio
che molti esprimono nei confronti delle più elementari considerazioni
razionali in merito alla pandemia, anzi man mano che i numeri la
riportano a un costrutto mediatico, tanto più diventa intoccabile quasi
che discutere e argomentare sia una vera e propria violenza. Ma lo si i
può vedere ancor meglio nei moti in Usa a margine dei quali centinaia
di studenti progressisti hanno citato il loro personale senso di
sicurezza come la ragione per cui chiedevano che fossero intraprese
azioni punitive contro qualche altro individuo o entità che aveva offeso
il loro pantheon di convinzioni antirazziste.
Modi di sentire che ovviamente sono tutt’altro che negativi, ma che
lo diventano quando da idee e passioni si trasformano in rosario, segno
di una drammatica caduta culturale. E infatti la censura e la
distruzione di tutto ciò che storicamente riguarda lo schiavismo è in un
certo senso un sottrarsi alla discussione e all’evoluzione: che si
sappia nessun gruppo ha contestato i rimasugli di schiavismo e razzismo
ancora oggi presenti nelle legislazioni di molti stati americani.
Questo che potrebbe sembrare un paradosso è invece la prova di un
livello emotivo, difensivo e postpolitico della protesta la quale
infatti non sfiora nemmeno da lontano una critica sociale al sistema e
ipostatizza il razzismo come male, senza nemmeno metterlo in relazione
al sistema di profitto e sfruttamento: qualcosa che ancora 40 anni fa
sarebbe stato impossibile oggi invece è la norma.
E lo si è visto anche in Italia con le sardine che in fondo
chiedevano di essere tenute al sicuro dai turbamenti emotivi della
dialettica politica, di poter continuare le loro abitudini, lasciando ai
cosiddetti tecnici, l’onere di dirigere le cose, di gestire l’esistente
senza alcuna prospettiva di cambiamento e avendo in mente come tema
problematico solo quello dell’agenda globalista, ovvero l’immigrazione a
qualunque costo e a qualunque condizione, ma straordinariamente
irrelata rispetto a qualsiasi discorso sociale e persino alle cause
stesse delle migrazioni da rintracciarsi nei medesimi paradigmi di
sfruttamento che poi suggeriscono l’accoglienza. Si rimane interdetti di
fronte a questa “assenza” che alla fine ha dato i suoi frutti visto che
nel giro di poche settimane i cosiddetti Stati democratici hanno
sospeso le libertà fondamentali, hanno vietato alle persone di lasciare
la propria casa e di partecipare a riunioni e manifestazioni, sotto la
minaccia di multe o reclusione. L’istruzione obbligatoria è stata
temporaneamente abolita, facendo temere per la sopravvivenza della
scuola pubblica, milioni di persone sono stati private del lavoro e
centinaia di migliaia di aziende sono state costrette a chiudere, la
maggior parte per sempre. E tutto questo senza una reale o realistica
ragione sanitaria, visto che le indicazioni epidemiologiche non hanno
mai sostenuto, un “contenimento generalizzato obbligatorio” bensì sulla
base delle soluzioni pronte per l’uso formulate da potenti gruppi di
pressione sulla scia dei piani concepiti quindici anni prima,
all’interno dell’amministrazione Bush, non come uno strumento di salute
pubblica, ma per militarizzare la società americana in caso di attacco
bioterroristico.
Eppure guai a turbare con obiezioni l’atarassia emotiva. Guai persino
a dire che non ci saranno soldi gratis dall’Europa cosa più che mai
evidente, messa per iscritto e assolutamente conseguente dai meccanismi
scelti: l’angoscia di dover rivedere giudizi ormai fossilizzati è
troppo forte almeno fino a quando non si è direttamente investiti dalle
conseguenze. Un impulso a ripararsi dalle turbolenze emotive,
addirittura invocando atteggiamenti censori tipici della destra estrema,
è stato tematizzato nel 2018 in un libro del sociologo Jonathan Haidt e
del costituzionalista Greg Lukianoff, entrambi di sinistra, The Coddling of the American Mind,
che potrebbe tradursi con il vizio o il rifugio americano in cui viene
descritta la tendenza sempre più forte della popolazione colta a
rinchiudersi dentro zone emotivamente protette, difese dalle mura del
politicamente corretto e della neolingua. Il sottotitolo rende ancora
meglio l’idea: “Come buone intenzioni e cattive idee stanno provocando
il fallimento di una generazione”, una generazione sostanzialmente
incapace o comunque non incline a impegnarsi con idee che la mettono a
disagio, aprendo le porte a varie forme di autoritarismo . E almeno due
di queste cattive idee che agiscono sottopelle sono comuni anche
sull’altra sponda dell’Atlantico: fidati sempre dei tuoi sentimenti e
la vita è una battaglia tra buoni e cattivi. Ma c’è anche una terza idea
che spiega bene il cambiamento di strategia del sistema e che potrebbe
essere sintetizzata con “ciò che non ti uccide ti rende più debole”. Ed
ecco perché ora il sistema non punta più sulla sicurezza, ma a
ingigantire il senso di debolezza. e di isolamento.
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento