L'ingegnere
informatico che ha creato il web oggi vede la sua invenzione snaturarsi e
presenta il piano per salvare miliardi di utenti
Tim Berners-Lee,
ingegnere informatico britannico, è colui che ha immaginato e
realizzato una rete mondiale unica e capace di stravolgere le nostre
vite: il
World Wide Web.
Oggi l'uomo che ha inventato internet vede la sua creatura snaturata da
mali di ogni tipo, dalle fake news alla profilazione di massa. Così
Beners-Lee ha scelto di raccontarsi a
Vanity Fair, spiegando anche il suo piano per salvare il WWW.
Se vogliamo garantire che il web faccia l'interesse dell'umanità,
dobbiamo badare a ciò che la gente ci costruisce sopra. Mi si è spezzato
il cuore: anziché fare l'interesse dell'umanità com'era nelle
intenzioni, internet l'ha tradita: la sua crescente centralizzazione ha
finito per produrre un fenomeno su larga scala dai tratti anti-umani.
Queste le parole di Tim Berners-Lee, che oggi ha 63 anni e nel
lontano 1989 ebbe l'idea che avrebbe rivoluzionato la contemporaneità:
all'inizio, il web era stato concepito affinché gli scienziati potessero
condividere dati, sfruttando un sistema che il governo degli USA
sfruttava già dagli anni Settanta. Poi l'illuminazione dell'ingegnere
informatico inglese: diffondere il codice gratuitamente, perché il web
diventasse democratico e aperto a tutti.
Il suo creatore aveva capito che il web, per svilupparsi al meglio,
non doveva essere gravato da brevetti, costi, vincoli di altro tipo.
Solo così milioni di innovatori avrebbero potuto ideare prodotti capaci
di sfruttarlo. Browser, blog, siti di e-commerce: l'ecosistema del web
esplose. E inizialmente era davvero aperto, gratuito, libero dal
controllo di singole aziende o gruppi. Ricorda Berners-Lee: "L'individuo
aveva un margine d'intervento enorme. Tutto si basava sull'idea che non
esistesse un'autorità centrale cui dover chiedere il permesso. Quella
sensazione di potere individuale è una delle cose che si sono perse".
Ora, tra scandali come quello di Cambridge Analytica ed esperimenti
psicologici condotti mediante profilazione selvaggia degli utenti, la
questione diventa sempre più ardua, anche perché i fruitori sono
miliardi. Come spiega l'inventore del WWW:
Con l'approdo di miliardi di altre persone al web, risolverne i
problemi diventa sempre più urgente. E la questione non riguarda
semplicemente chi è già online, ma anche i miliardi di individui ancora
non connessi. Quanto più vulnerabili e isolati diventeranno, quando il
resto del mondo se li lascerà alle spalle?
Da qui una nuova intuizione. Tim Berners-Lee, uomo che ha inventato internet, ora vuole salvarlo.
L'idea è di ri-decentralizzare il web. Con un piccolo gruppo di
sviluppatori, Berners-Lee lavora a Solid, una piattaforma pensata per
permettere agli individui di controllare i propri dati, evitando che a
farlo siano le aziende. La tecnologia Solid non è ancora pronta, ma
potrebbe alterare radicalmente i rapporti di forza, offrendo una
piattaforma su cui gli utenti controllerebbero l'accesso ai loro dati e
ai contenuti che generano sul web.
A chi gli chiede cosa possa fare al momento la gente comune per
sfuggire alle trappole di internet, l'inventore risponde in maniera
sorprendentemente semplice.
Non serve saper programmare. Per decidere che il limite è stato
superato basta avere un cuore. Tirare fuori pennarelli, fogli di cartone
e manici di scopa. E scendete in piazza.
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