Il deputato di Forza Italia, da due mesi è sindaco del paese in provincia di Viterbo.
..."Una esperienza così non l'avevo vissuta
neanche a Salemi (Sicilia) dove le famiglie non ritenevano di essere superiori
alla democrazia assembleare e non insultavano e minacciavano ma
discutevano...
roma.repubblica.it
Vittorio Sgarbi, sindaco del comune di
Sutri, nel viterbese, va giù duro. A due mesi dalla sua elezione a primo
cittadino critica il sistema familistico che ha trovato
nell'ammistrazione del paesino, paragonandolo alla mafia, e si dice
pronto a chiedere lo scioglimento o il commissariamento al prefetto del
Comune.
Nel chiedere le dimissioni del suo vicesindaco e di un
consigliere non lesina critiche, definendo "fascista", il comportamento
adottato da entrambi.
"L'amministrazione di Sutri appare difficoltosa per consuetudini di
poteri familiari che scavalcano la volontà di programmazione del sindaco
- dice Sgarbi, eletto nell'ultima legislatura nelle fila di Forza
Italia - l'immobilità si era manifestata con il volto cortese del
vicesindaco Felice Casini, e ieri con l'aggressività squadrista di un
vero fascista, cognato di Casini.
Due facce della stessa medaglia. Come
loro stessi confermano con l'insolente post in cui sono fotografati
insieme con il commento, tipicamente fascista, 'finoallafine, per noi non è un motto ma uno stile di vita'. Bello stile di vita. Insinuante e violento. Firmato dal fascista e condiviso dal democristiano".
Sgarbi prosegue invitando il suo vice alle dimissioni, se incapace di
prendere le distanze dal post definito 'fascista': "I cittadini di Sutri
vivono un controllo politico di alcune famiglie che hanno perpetuato il
potere pensando di continuare a controllare la città, con un sindaco di
immagine come uomo dello schermo. Dopo il comportamento di ieri,
condiviso da assessori e consiglieri di maggioranza, vanno sconfessati.
Non so se il vicesindaco Casini intenda 'finoallafine' stare
unito al violento consigliere Amori, o accetti le mie condizioni: le
dimissioni da consigliere di Amori per vilipendio delle istituzioni e
indegnità morale e politica, o dimettersi con lui".
Se così non fosse, Sgarbi potrebbe chiedere lo scioglimento o il
commissariamento del Comune: "Una esperienza così non l'avevo vissuta
neanche a Salemi dove le famiglie non ritenevano di essere superiori
alla democrazia assembleare e non insultavano e minacciavano ma
discutevano. Il potere di alcuni gruppi famigliari a Sutri è affine al
potere mafioso e si configura come estraneo alla democrazia. Sono pronto
a denunciarlo a Sutri e a chiedere al prefetto, in vigore di tali
comportamenti, lo scioglimento del Comune e il suo commissariamento. Per
quello che mi riguarda la mia esperienza da qui in avanti sarà a tempo
definito. Occorre il ripristino delle regole".
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sabato 25 agosto 2018
Nord di Roma. A Sutri, "sistema familistico mafioso": Sgarbi pronto a chiedere scioglimento o commissariamento Comune.
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