domenica 26 agosto 2018

Nord di Roma. Vittorio Sgarbi, il ritiro dura poche ore: "Resto sindaco di Sutri e mi ricandiderò".

Dopo l'annuncio delle dimissioni e della volontà di candidarsi a Sirmione, il contrordine: non la vuol dar vinta a "bestie e ignoranti" che lo ostacolano.

Contrordine. 
Vittorio Sgarbi non lascia Sutri e raddoppia: vuole ricandidarsi sindaco per "non darla vinta" a coloro che lo stanno ostacolando.
"Dal Sudafrica vedo l'Italia con amore e con rabbia - scrive Sgarbi in una nota - Vedo più animali che uomini, ma in Italia ho visto molti uomini che erano peggio degli animali. Mentre, come nel caso di Sirmione, un esempio, posso trovare molte città amiche che vogliono crescere nell'arte (ieri mi hanno offerto la candidatura a Trani. E la lotteria potrà continuare...) penso con struggimento a Sutri e ai suoi cittadini buoni e intelligenti in mano di bestie e ignoranti. E mi sembra che alla scadenza del 26 maggio 2019, oltre le mie inevitabili dimissioni e la loro disperata sfiducia con la quale spariranno, la soluzione più umana e meno politica, per l'amore che ho per Sutri, e per il piacere della sfida, sia ricandidarmi. Non gliela darò vinta".

Solo due giorni fa la sua accusa contro la mafia locale e l'annuncio delle dimissioni irrevocabili. "Non ci sono le condizioni per proseguire l'esperienza di sindaco a Sutri; la cecità e il disinteresse per il bene della città hanno superato ogni limite, per l'insensata spartizione di posti. Me ne vado da Sutri e dalla Tuscia che io amo più di loro, perché l'ho scelta, e non ci sono arrivato per nascita o per destino" aveva detto Sgarbi.

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