lunedì 27 agosto 2018

Classe dirigente. Roma, la cricca dei permessi facili all'Atac.

Chiesto dal pm il rinvio a giudizio di tredici tra dirigenti e sindacalisti. Danno da un milione e mezzo di euro.



Roma, la cricca dei permessi facili all'AtacLi tiravano per la giacchetta per avere sempre più permessi sindacali. 
E loro, senza pensarci su troppo, li concedevano. 
In barba al fatto che fossero ore eccedenti il monte stabilito. 
E incuranti che quelle assenze ingiustificate avrebbero causato un danno ingente, in termini economici, alle casse malandate della municipalizzata dei trasporti capitolina, l’Atac.

Si profila il processo, ora, per il gruppetto di dirigenti Atac e di dipendenti (impiegati, autisti, controllori o operai) che ha preferito alla carriera aziendale quella del sindacato. 

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 13 persone.  
Si tratta di 9 lavoratori della municipalizzata appartenenti a sei sigle sindacali: Fast Confsal, Ugl, Falsa Cisal, Sul, Fit Cisl e Faisa Confail. 
E a quattro dirigenti dell’ufficio Risorse Umane, che si sono avvicendati nell’azienda di via Prenestina dal 2013 al 2015: Riccardo Di Luzio e Giuseppe De Paoli, ex direttori dell’ufficio; e Saverio Lopes e Luca Masciola, ex dirigenti responsabili delle Politiche del personale e relazioni industriali.
È abuso d’ufficio il reato contestato dal pubblico ministero Nicola Maiorano nei loro confronti: i dirigenti hanno avallato le richieste dei sindacalisti, "concedendo intenzionalmente permessi sindacali retribuiti eccedenti il monte ore spettanti", e i rappresentanti sindacali li avrebbero "istigati". Il risultato è che i nove sindacalisti si sono potuti assentare dal posto lavorativo senza problemi, e allo stesso tempo hanno continuato ad essere pagati per quelle assenze. Come dire: in servizio al sindacato, ma pagati dall’azienda senza lavorare.


Il danno per Atac, in termini di prestazioni lavorative pagate, ma non svolte, ammonta a un milione e mezzo di euro. Le ore totali che non sarebbero state lavorate equivalgono ad oltre 52mila. Se si calcolano in giorni, sono 2185.
La palma del sindacato a cui sono state concesse più ore spetta alla Fast Confsal: i due sindacalisti Roberto Terziani e Paolo Ventura sono riusciti ad ottenere, oltre il monte spettante, 25mila ore di permessi retribuiti.
Lucio Valeri e Valentina Iori dell’Ugl, hanno ricevuto permessi in più come rappresentanti aziendali del loro sindacato, per oltre 11mila ore.
Fabio Buffoni, della Faisa Cisal, per 2499. Francesca Tiseo e Alfredo Arienti, del Sul, per 4125.
Gianluca Donati, appartenente alla Fit Cisl, ha sollecitato i dirigenti aziendali ottenendo 4700 ore in più del dovuto per il sindacato.
Claudio De Francesco, sindacalista del Faisa Confail, è riuscito ad ottenere oltre 4600 ore retribuite per i suoi.

Nessun commento:

Posta un commento