Il 14 maggio le quotazioni di Atlantia, che controlla Auostrade per l’Italia Spa al 100% sono calate solo del 5,4%, segno che il mercato non prende sul serio le minacce del ministro Toninelli di revoca delle concessioni, appoggiate, per ora, dal ministro Di Maio.
Anche se vi è stato un picco del -10% , con sospensione, si chiude con solo un -5,4%, eppure Atlantia controlla il 100% di Autostrade per l’Italia SpA, e quindi dovrebbe condividerne , in parte, le sorti.
In realtà Austrade per l’Italia, da quando è stata privatizzata, è diventata la mucca da mungere perfetta per i capital-monopolisti, quelli difesi dai vari pseudo liberisti , tipo Taradash o Giannino, che hanno come unica funzione quella di tosare il cittadino senza dare nulla in cambio o dando il minimo indispensabile. La prova? Beh , iniziamo guardando il bilancio 2017 di Società Autostrade:
L’EBIT, “Erning Before Interest and Taxes”, quello che una volta si definiva Margine operativo lordo in Italia è pari al 49% del fatturato, cioè la società non spende in pratica in manutenzioni che la metà di quello che incassa dai cittadini coi pedaggi e con i sovrapprezzi dei carburanti. Notiamo che il fatturato è cresciuto del 3% , ma l’EBIT del 11%, per effetto dell’aumento dei pedaggi stessi non controbilanciata da un’equivalente aumento dei costi aziendali, quindi l’azienda è stata molto efficiente nel risparmiare sui costi . La società succhia risorse dal sistema economico italiano e non ne reimmette. Praticamente una grossa zecca economica. L’utile di esercizio è enorme 1,042 miliardi di euro, il 26% del fatturato, con un rischio d’impresa che, fino ad oggi era considerato pari a zero. Gli spacciatori di droga sono dei dilettanti.
Fino ad oggi il rischio d’impresa era zero, oggi, forse è cresciuto di qualche percentuale: l’avidità di voler proseguire a fare utili senza investimenti nè manutenzioni ha portato al crollo del ponte e quindi anche al rischio, minimo secondo la borsa, di veder cessare o ridurre questo utile. Già questo basterebbe agli azionisti, e dico gli azionisti, non i cittadini italiani, per chiedere la testa di tutto il CdA di Atlantia e di società Autostrade. I cittadini avrebbero qualche motivo in più, e speriamo che la magistratura di Genova, così pronta a dare la caccia ai fondi della Lega sia pronta a far fare una visita a Marassi a questi signori. Si parla di “Crollo senza nessun segno”, quando giacevano ben due interrogazioni al ministro Delrio sul viadotto, nonchè interviste di professionisti in TV, per cui i legali dei membri del CdA avranno di che divertirsi.
Io immagino i vari Giannino e Taradash dire “Sicuramente il privato è più effciente del pubblico, e fa investimenti che il pubblico non fa”. Prendo dati ora da bilancio Autostrade per l’Italia 2017 e dal piano di investimenti ANAS 2016-2020
Il privato è più efficiente del pubblico ? Da ANAS:
A fronte di un maggior incasso per pedaggi Autostrade per l’Italia ha calato l’investimento in superficie di asfalto nuova fra il 2016 ed il 2017, calo che diventa del 36% se confrontato con il 2000. Se prendete delle buche sapete con chi arrabbiarvi.
Anche raddoppiando le spese ANAS per km di strada avremmo comunque una gestione molto meno costosa del sistema autostradale. Curiosamente il raddoppio dei costi km di Anas viene ad essere coerente con la contabilità di Autostrade per l’Italia come EBIT. Praticamente una gestione pubblica costerebbe la metà rispetto alla gestione del monopolista concessionario, anche ipotizzando un raddoppio dei costi pubblici a km .
Naturalmente Benetton, azionista di Atlantia, ha le spalle grosse. Ora magari manderà Oliviero Toscani a fare qualche foto socialmente utile. Intanto i cittadini italiani vengono spennati come dei polli, quando va bene.
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