Tilray, azienda canadese
specializzata nella produzione di marijuana a scopo ricreativo, lancia
la prima IPO sul Nasdaq e raccoglie 153 milioni di dollari.
repubblica.it - financialounge.com
Wall Street apre ufficialmente le porte alla marijuana. Detta così
potrebbe far pensare a gruppi di trader che tra una trattativa e l’altra
si rilassano fumando erba, cosa vietata dalla legge non solo a New York
ma anche nella maggior parte degli stati americani.
Cosa non vietata,
invece, in Canada, secondo stato al mondo – dopo l’Uruguay – in cui l’uso della marijuana a scopo ricreativo è consentito dalla legge.
O meglio, lo sarà dal prossimo 17 ottobre, data in cui i canadesi potranno acquistare “weed” in comunisssimi negozi.
TILRAY, ESORDIO COL BOTTO
Non poteva che arrivare dal Canada, quindi, la prima azienda
produttrice “pure” di marijuana a lanciare una IPO (Initial Public
Offering) sul Nasdaq. Wall Street, infatti, permette la quotazione alle
aziende le cui attività sono legali nel paese in cui operano. La
quotazione di
Tilray
risale allo scorso 19 luglio. Ed è andata oltre le aspettative
iniziali, andando ben oltre i 17 dollari fissati e arrivando a chiudere
in giornata a 23 dollari per azione.
L’azienda canadese ha raccolto 153
milioni di dollari, portato il suo valore di mercato a 1,56 miliardi di
dollari.
I PRECEDENTI
Pur essendo stata la prima a lanciare una IPO, Tilray non è la sola
azienda nel settore della marijuana ad essere quotata sulla Borsa di New
York. Specializzata nella produzione di marijuana per uso medicale,
Canopy è quotata sia a Toronto che a New York. Come lo sono, per
esempio, Cronos Group e Mtech Acquisition Group, una società veicolo che
investe in aziende dell’indotto legato alla produzione di canapa
indiana.
“TASSELLO IMPORTANTE”
La quotazione di Tilray è stata accolta con grande interesse da
molti osservatori. Matthew Kennedy, IPO market strategist di Renaissance
Capital, l’ha definita “un tassello importante per i piani di
espansione dell’industria della marijuana”.
UN MERCATO DA 150 MILIARDI ALL’ANNO
I numeri gli danno ragione. Secondo la stessa Tilray, che cita fonti
dell’ONU, il mercato globale della marijuana vale 150 miliardi di
dollari all’anno grazie a 180 milioni di consumatori (stimati) nel
mondo. Tuttavia, nonostante la legalizzazione stia prendendo piede in
modo progressivo anche negli USA, il settore della marijuana continua a
presentare diverse incertezze dovute proprio all’aspetto legislativo.
INCOGNITE LEGISLATIVE
Inoltre, nonostante l’ottimo esordio in Borsa, Tilray non ha ancora
chiuso un bilancio in attivo, facendo segnare perdite per 7,8 milioni
nel 2017 e 5,2 milioni di dollari nel primo trimestre del 2018. In
attesa della legalizzazione effettiva in Canada, prevista ad ottobre,
l’azienda canadese ha già in cantiere un piano di espansione per
incrementare la produzione, ridurre i debiti ed effettuare acquisizioni.
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