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“Tor Browser” è stato “riparato”. Il bug
che poteva compromettere la riservatezza del software di navigazione
“protetta” più utilizzato sul web è stato prontamente eliminato e tutti
gli utenti (dai dissidenti e dai giornalisti che in giro per il mondo
cercano di sfuggire ai regimi che li perseguitano, fino ad arrivare ai
peggiori criminali che intendono muoversi indisturbati in Rete) hanno
tirato un sospiro di sollievo.
L’anonimato garantito da The Onion Ring, ossia la tecnica della stratificazione “a cipolla”, non è morto e la sua salvezza la si deve a Filippo Cavallarin che ha individuato la falla e – anziché trarne profitto – ha provveduto a segnalare come il sistema fosse pericolosamente incrinato. La vulnerabilità TorMoil è stata analizzata e il relativo alert ha permesso di correre ai ripari. L’installazione della nuova versione di Tor Browser elimina il rischio e, come nelle fiabe, “tutti vissero felici e contenti”.
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sabato 4 novembre 2017
Tor, se l’anonimato sul web è salvo è solo grazie a Filippo Cavallarin
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