giovedì 30 novembre 2017

Grecia, sta per esplodere la bolla del pignoramento delle prime case. Ad Atene scontri e caos nei corridoi del tribunale



controlacrisi
Caos e scontri in un tribunale di Atene, nel primo giorno della messa all’asta di prime case di proprietari morosi nei confronti delle banche, dopo che attivisti del movimento “Non pago” sono entrati nell’aula cercando di bloccare l’operazione.
La polizia in tenuta antisommossa è intervenuta e ha usato gas lacrimogeni all’interno dell’edificio per disperdere i dimostranti e impedire loro di entrare nell’aula del tribunale.


Tra i manifestanti - riferisce l’agenzia ufficiale greca Ana-Mpe - c’era anche il capo del Partito di Unione popolare Panagiotis Lafazanis (ex ministro nel primo governo Tsipras) e membri del sindacato Pame, legato al Partito comunista greco Kke. Alcune persone sono rimaste ferite negli scontri.

Le aste di pignoramento sono una condizione chiave del terzo piano di salvataggio internazionale del paese mediterraneo, ma sono state ripetutamente interrotte dagli attivisti di sinistra per i quali si tratterebbe di provvedimenti ingiusti che prendono di mira soprattutto le categorie sociali più povere.

L'Unione Europea e altri creditori internazionali hanno imposto alla Grecia unn debito di 350 miliardi di euro dal 2010 per impedire la bancarotta, e un suo possibile effetto domino sul resto dell'eurozona. La prossima estate la Grecia ricevera' l'ultima tranche di
aiuti da 86 miliardi di euro e si prevede che per agosto sara' in grado di tornare a finanziarsi sui mercati internazionali senza sostegno esterno.
Due anni fa quando era salito al governo il primo ministro Alexis Tsipras aveva promesso di proteggere le prime case dal pignoramento ma la Troika per salvare il paese dalla grave recessione impose le sue misure di austerity tra cui rimettere gli immobili posti a garanzia del mutuo, anche la prima casa, nel mercato immobiliare nel più breve tempo possibile. Con la firma di un un nuovo piano di salvataggio Atene non riuscita a mantenere la sue promesse e proteggere le prime abitazioni delle persone. La recessione ha investito il paese provocata proprio dalle misure di austerity che hanno tagliato i posti di lavoro e bloccato gli investimenti delle imprese.

Il cosiddetto piano di austerità è stato criticato persino dalla Corte dei Conti Europea. "Alcune delle misure imposte alla Grecia - si legge in una nota diramata due settimane fa - non trovavano giustificazione. Nel caso di altre misure invece, la Commissione Europea non ha considerato la capacita' della Grecia di attuarle e la crisi politica in cui versava". Insomma, secondo l'Eca "le misure non erano integrate in una strategia di lungo raggio per il Paese".

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