Il ministro degli Esteri russo: "Le azioni americane contro la Corea del Nord sono intenzionalmente provocatorie".
Mosca rompe il fronte anti-Kim.
Le azioni degli
Usa contro la Corea del Nord sono "intenzionalmente provocatorie". Lo ha
detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, sottolineando che
la via delle sanzioni ormai è "esaurita", riporta la Tass.
Le dichiarazioni di Lavrov arrivano mentre a Washington cresce il
nervosismo per l'inefficacia del presunto pressing cinese su Pyongyang.
"Non sembra che l'inviato cinese, appena tornato dalla Corea del Nord,
abbia avuto un impatto sull'Uomo Missiletto (Little Rocket Man, ndr).
Difficile credere che la sua gente, e i militari, sopportino di vivere
in condizioni così orribili. Russia e Cina hanno condannato il lancio",
ha twittato il presidente Usa Donald Trump, che ha così 'rinnovato' gli
insulti a Kim, dopo averlo chiamato
"cagnolino malato" nel corso di un comizio in Missouri.
Intanto l'ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni unite, Nikki
Haley, parlando durante la riunione di emergenza del Consiglio di
sicurezza dell'Onu ha affermato che con l'ultimo test missilistico da
parte della Corea del Nord il leader nordcoreano Kim Jong-un "ha preso
una decisione che avvicina il mondo alla guerra".
Haley ha sottolineato che gli Usa non cercano una guerra e ha detto
che, se ci dovesse essere, sarà dovuta ai "ripetuti atti di aggressione"
da parte di Pyongyang. Nikki Haley, ha avvertito l'ambasciatrice Usa.
"Con il successo ottenuto con il livellamento delle sanzioni
multilaterali contro il regime di Kim Jong-un, esso continua a testare
missili nuovi e più potenti e a marciare verso un arsenale nucleare
funzionale". L'ambasciatrice ha anche aggiunto che il lancio di missili
balistici della Corea del Nord di ieri è stato "più avanzato rispetto ai
precedenti" e che "nessuno può dubitare che la minaccia stia
crescendo".
La Russia, invece, invoca calma e prudenza. "Nella situazione attuale
chiediamo urgentemente a tutte le parti coinvolte di fermare le
crescenti tensioni che accompagnano ogni nuovo ciclo di reazioni e
misure di risposta - ha sottolineato il rappresentante permanente di
Mosca all'Onu, Vassily Nebenzia -. C'è bisogno di fermarsi e riflettere
attentamente sulle conseguenze di tali passi. Chiediamo a tutte le parti
di iniziare immediatamente i lavori per trovare una formula per un
accordo politico e diplomatico", ha sottolineato ricordando che "per
noi, è chiaro che non c'è una soluzione militare ai problemi nella
penisola coreana".
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